IL GOVERNISSIMOOOOOOOO

http://www.tuttamialacitta.net/index.php/2013/02/lingovernabilita-pro-grillo/#

IL POST è DEL MIO AMICO VANNI DESTRO,HO CHIESTO A LUI, IL PIACERE DI CONDIVIDERLO…

Bene, i giochi sono fatti.
Ha vinto chi doveva e perso chi ha voluto.
Vince Grillo e il suo Movimento 5 Stelle massimizzando all’ennesima potenza la “politica dello scontento” che l’aveva portato ad muoversi in ogni direzione per intercettare anche il più flebile lamento.
Vince alla stragrande il mai morto Berlusconi che aveva come obbiettivo massimo, più che arrivare lui al Governo, non far governare altri.
Ha voluto perdere Bersani che, da buon leader di centrosinistra che si rispetti, ha giocato al gioco folle dell’immobilismo e della moderazione per “rassicurare i mercati e l’UE” mentre intorno infiammava lo sdegno per gli scandali (Berlusconi sa, per annosa esperienza gestirli e minimizzarli meglio) e l’esasperazione per gli effetti della crisi economica e delle ricette lacrime e sangue, sempre a carico dei soliti, per risolverla.
Ed è qui che Grillo, diventato ago della bilancia in Senato per l’assenza di una reale maggioranza assoluta, può giocarsela al meglio.
È il momento dell’assunzione di responsabilità: votare o meno la fiducia ad un Governo Bersani- Vendola? Votarla solo per il tempo necessario ad una nuova legge elettorale e, magari, a quella sul conflitto d’interessi ammazza Berlusconi? Entrare nel Governo chiedendo in cambio l’eliminazione della TAV e delle Grandi Opere, del referendum sull’uscita dall’euro e dell’assunzione dei punti più forti della filosofia grillina?
Tutto rimane poco cognito e probabilmente il da farsi è chiaro solo nella testa di Casaleggio e Griilo che condurranno le danze almeno fino a quando la nutrita pattuglia dei 162 parlamentari del Movimento 5 Stelle non si sarà acclimatata. Dopo si vedrà comunque perchè è evidente che un sistema organzzativo di minima sarà necessario.
Bersani e i suoi avranno l’obbligo di provare a governare, ma Monti, assolutamente fuori gioco per l’esiguità dei numeri portati dalla sua lista in Senato, non è piùl’alleato risolutivo e quindi dovranno affidarsi a Grillo che dice che da ancora 7 – 8 mesi di vita ai partiti, oppure riprovare un governissimo coinvolgendo Berlusconi che chiederebbe, pro domo sua, riforma della giustizia e mano salva sulle frequenze televisive in cambio. In ogni caso Bersani dovrà prendersi un dolore per amico.
Il Cavaliere, ovviamente, se la gode anche se è un filo preoccupato da Grillo & c. in un possibile connubio col PD.
L’ingovernabilità è dunque una ghiotta occasione solo per Grillo.
Per l’Italia vedremo.

Vanni Destro