PORTARE A CASA RISULTATI, NON BALLE

Un anno fa circa ero a quel posto, pimpante e felice per il 25%

conquistato alle politiche, oggi è successo qualcosa di strano,

che a mia insaputa, mi ha fatto vincere la serata, come miglior

consigliere degli ultimi 150 anni (ma anche meno).

Maggioranza ed opposizione, hanno voluto fare i capricci come

all’asilo Mariuccia, e sulla proposta sensata del cons. Marazzini

di spostare l’ordine del giorno dal punto 13 al punto 6 si è 

scatenata una bagarre, sospensione per 5 minuti poi diventati 15,

e ognuno rimane sulle proprie posizioni: non si sposta l’ordine

e non si sta oltre le 12.30…Il capopopolo ordina ai banchi della

opposizione di uscire tutti, la maggioranza ha fatto male i conti e

non ha i 13 voti disponibili. Di fronte a questo vomitevole

teatrino, decido di rimanere per garantire il numero legale, perchè

era importante, fondamentale, non rimandare un’altra volta sulla questione ikea. Dopo di me anche Cocciolo è rimasto in aula(foto)

ma arrivato al punto numero 13 ha fatto un intervento e se n’è

andato…Sapevo la posizione della maggioranza sulla faccenda IKEA, volevo si raccontasse a tutti i cittadini la LORO posizione,

e lo hanno dovuto fare. Sono stato li a fronteggiarli, hanno votato

contro ovviamente, ma hanno perso 2 volte: prima non accogliendo

l’invito di spostare l’ordine del giorno e secondo hanno palesato

dei mal di pancia interni veramente imbarazzanti.

Voglio ricordare che già nel penultimo Consiglio a fine seduta gli

abbiamo ricordato che potevamo lasciarli li  senza numero legale,

e uno, questa volta li ho salvati io, poi i JOLLY son finiti:

detto chiaro e tondo NON VI FARO’ PIU’ DA STAMPELLA,

su ikea si preannuncia anche un referendum cittadino (altra bella

notizia) e la maggioranza vada a curare sti mal di pancia se vuol

continuare ad amministrare la città. Sindaco Centinaio, sei

avvisato.

2 commenti

  1. (PRIMA PARTE) Caro Daniele, leggo sul tuo blog uno scritto che entra nel merito della vicenda dell’ultimo Consiglio comunale con particolare riferimento alla questione Ikea. Nel risponderti credo opportuno e doveroso che questo messaggio diventi di dominio pubblico, perché i cittadini sappiano anche il punto di vista del Sindaco sui motivi che stanno alla base di quanto accaduto durante l’ultimo Consiglio comunale.
    È bene precisare fin da subito che la nostra amicizia di lunga data non ha mai influito sulle libere scelte che ognuno di noi ha operato in ambito politico. Ci siamo più volte confrontati senza mai condizionamenti di sorta. Proprio per questo desidero ringraziarti perché con il tuo libero discernimento hai consentito che i lavori del Consiglio comunale del 18 marzo potessero proseguire, affrontando uno dei temi più scottanti che abbiamo di fronte, ovvero il possibile insediamento di Ikea. Quindi, caro Daniele, sappi con certezza che non ti chiederò mai di fare da “stampella” alla mia maggioranza, semmai ti chiederò di continuare a essere libero da condizionamenti di sorta così come io tento di fare tutti i giorni.
    Mi sarebbe peraltro piaciuto che anche il resto delle forze di opposizione fossero rimaste in aula per trattare l’argomento. Ma evidentemente a qualcuno soddisfa di più una comparsata sui media che non il confronto diretto nelle sedi istituzionali. E per dirla tutta, anche la Giunta percepisce i problemi che deriverebbero da un grande insediamento commerciale ai margini della città: proprio per questo da mesi insistiamo per capire quali sarebbero le reali proporzioni di tale insediamento, per studiarne le oggettive ricadute economiche, ambientali e occupazionali sul territorio. Una posizione ferma e motivata su questo punto può nascere solo da valutazioni certe, verificabili e verificate.
    Aggiungo che tra le opposizioni figurano fra l’altro dei consiglieri che oggi pretendono di dare lezioni su come si amministra la città, su come si stila un bilancio, su come si guida una azienda partecipata, su come si definisce la politica urbanistica e ambientale, dimenticando di avere sino all’altro ieri avallato innumerevoli scelte assolutamente inopportune e negative per Legnano, delle quali oggi paghiamo un prezzo troppo pesante. Chissà se questi consiglieri hanno un minimo di memoria storica… (CONTINUA)

  2. (SECONDA PARTE) Giustamente, poi, mi rammenti i “mal di pancia” che esistono all’interno della maggioranza che governa la città; diciamo meglio: dentro il Partito Democratico, anzi dentro talune frange del PD. Si tratta, per fortuna, di espressioni minoritarie di un grande Partito, a cui mi onoro di appartenere, fatto per la stragrande maggioranza da donne e uomini a cui va tutto il mio rispetto, impegnate per il bene della città. Vedi, Daniele, credo che una cosa ci unisca profondamente: ovvero la coerenza del nostro agire. Questo ci fa pagare un prezzo, perché mettere al centro della nostra azione politica solo ed esclusivamente la città e i suoi cittadini non è scontato e in qualche caso crea disagio perché si cerca di far prevalere il “bene comune” rispetto agli interessi di questa o quella parte, di questo o quel gruppuscolo. I mal di pancia capitano e capiteranno sempre in politica, così come accade in tutti i rapporti umani. Alcuni sono benefici, anche se dolorosi, altri al contrario appaiono assolutamente deleteri.
    Purtroppo c’è chi concepisce la politica non come un servizio disinteressato, ma come pura affermazione di sé o della propria parte. Le scuse per affermare e giustificare le proprie mire sono le più disparate. C’è chi crede di fare pressione sul sottoscritto restando sull’Aventino – come fa l’opposizione, evidentemente a corto di argomenti – oppure c’è chi ritiene di essere legittimata a fare l’assessore solo per il fatto di avere racimolato qualche decina di preferenze in più di altri… dimenticando che alla base delle mie scelte rimane la valutazione delle competenze, della capacità di fare squadra e non da ultimo l’umiltà di chi , ricevuto un importante mandato, sa rapportarsi con la struttura comunale in modo costruttivo, rispettoso ed equilibrato.
    C’è, d’altronde, chi lavora al mio fianco da lunghi anni, o solo dall’inizio della campagna elettorale, mettendo sempre in secondo piano le personali e legittime aspirazioni. C’è chi si spende per Legnano solo perché ama questa città. C’è, ancora, chi può non essere in accordo su alcune specifiche scelte dell’Amministrazione – e lo comprendo perfettamente –, vantando il giusto diritto di votare liberamente, senza tuttavia mettere in discussione la maggioranza a cui appartiene. A queste persone va il mio più sentito ringraziamento.
    E a tutti i cittadini, a quelli che mi hanno dato fiducia e a coloro che hanno sostenuto altre forze politiche, confermo che intendo operare, con coerenza e onestà intellettuale, solo per l’esclusivo bene di Legnano. Senza accettare compromessi al ribasso, puntando invece a costruire una Legnano ancora più bella, vivibile, aperta. È la città che amo, è la città che intendo servire.

    Alberto Centinaio

I commenti sono chiusi.