IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
UN PALLONE NON FA PRIMAVERA
La domenica appena trascorsa, mi ha regalato un film, un pessimo
film delle abitudini tipicamente italiane, ma non conoscendo quello
che succede in Svezia piuttosto che in Francia o in Cina, direi
‘tipicamente umane’… Vorrei fare nomi e cognomi dei protagonisti
tutti di questo film, ma eviterò, poichè è un film che nei sabato pomeriggio e nelle domeniche mattina e pomeriggio si ripete
ovunque esista un campo di calcio…
Campo sportivo Pino Cozzi di Legnano, una gara tra i giovanissimi
classe 2000 tra i locali lilla e i pari età di Gerenzano…Arbitra la
partita un ragazzo di 16 anni, alla sua seconda apparizione ufficiale
e della sezione di Busto Arsizio…Sugli spalti, una 40ina di genitori
parenti, amici…Anche la mamma dell’arbitro,lo zio, la zia…
Diciamo che guardando le partite di queste categorie, ma anche con
ragazzi più grandi, è difficile trovare arbitri chiamiamoli ‘autorevoli’, invece sugli spalti è sempre facile anzi è matematico
che ci siano genitori o parenti stretti che facciano da arbitro+ allenatore+tutor+opinionista…Ma non è finita qui, allenatori e
dirigenti, spesso non ricordano che la missione speciale da
perseguire, non è ‘vincere a tutti i costi’, ma giocare, divertirsi ed
eventualmente vincere la partita, che poi è una piccola battaglia,
mai una guerra alla ricerca dello sterminio…
Questa domenica appena passata, credo la ricorderò come il
peggior esempio di miscellanea di errori, esagerazioni, infamie,
ingiustizie sportive, zero fair play…Insomma, un casino brutto…
Brutto, brutto, brutto…
L’AIA non può mandare sui campi ragazzi non ancora pronti ad
arbitrare una partita di calcio ( e purtroppo questo ragazzo non era
assolutamente pronto per dirigere una partita)
I GENITORI dovrebbero imparare a gridare meno e applaudire
i propri e gli avversari per dei bei gesti tecnici, invece che inveire
contro arbitro e avversari con parole irripetibili ( ricordiamoci che stiamo parlando di ragazzi di 14 anni sul campo)
ALLENATORI & DIRIGENTI sono l’esempio per i giovani
atleti, non possono loro per primi perdere la testa e rovinare un
momento di sport…
Per fortuna sugli spalti non si è arrivati alle mani tra tifoserie
contrapposte, per fortuna nel marasma creatosi verso la fine, i
ragazzi in campo non hanno esagerato più di tanto, per sfortuna
invece, un dirigente ha perso la testa ed è stato cacciato dal campo.
La partita è finita in parità, i ragazzi di entrambe le squadre sono stati bravi, addirittura ho visto qualche spunto da veri campioncini,
ma non è cosi che si deve passare una domenica, un paio d’ore
diciamo, in quella maniera. Stamattina ho anche scoperto che sul
referto c’era scritto il risultato finale sbagliato : invece del 2 a 2
maturato sul campo, secondo il giovane arbitro è finita 2 a 3…
Questa cosa finale è solo la ciliegina, un pallone non fa primavera,
ma cosa insegna questa storia ? Che abbiamo problemi, tanti
problemi, forse troppi problemi in questa società dove non ci
sono obiettivi chiari da perseguire…Non c’è + voglia di divertirsi
positivamente, ci si incazza e basta, si scoprono i lati peggiori
degli adulti che dovrebbero essere prima educatori e poi tifosi…
Ma cosa stiamo insegnando ai nostri figli ? Violenza verbale e
fisica in nome di che supremazia ? Abbiamo bisogno di qualcosa
di bestiale per dimenticare le frustrazioni della vita moderna ??
L’arbitro ha il diritto di divertirsi, gli atleti hanno il diritto di divertirsi, gli adulti hanno il dovere di far passare messaggi positivi, le società sportive devono salvaguardare l’immagine dello
sport qualunque esso sia… Ecco, forse non ho raccontato nulla
di nuovo, ma vi invito tutti a urlare meno e applaudire di più,
soprattutto ai più giovani i quali stanno ancora sognando una vita
che giocoforza diventerà sempre più difficile giorno dopo giorno.