IL SOGNO DI MEZZA LEGNANO

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Ieri sera ho scritto il post di getto dopo aver partecipato ad una conferenza, stamane, non posso esimermi dal far volar la fantasia (già proposta in passato) sulla possibilità di far diventare le aree ex Franco Tosi ed ex Manifattura di Legnano, un grande parco dei divertimenti, una specie di incrocio tra Las Vegas e   Disneyland Paris dove il piacere a 360° regni incontrastato 24 ore su 24.

Perchè fare questa cosa ?

Innanzi tutto vorrei augurare ai 350 dipendenti rimasti di quello che

era la Tosi di poter trovare una nuova collocazione con imprenditori seri che possano far continuare la loro storia professionale nel mondo (il famoso ‘ramo d’azienda’), una volta fatto questo, caro dottor Lolli, bisogna piazzare 350mila metri quadrati da bonificare, a beneficio della città futura, che assommati ai 40mila della Manifattura diventano un’enormità: 3 volte l’intera area ex Cantoni.

Sono stati buttati dalla finestra 155 milioni di euro per un nuovo ospedale che non serviva, e ce lo siamo cuccati lo stesso, vabbè, tanto paga la comunità…Qui invece c’è bisogno di una sinergia mista tra pubblico e privato, per creare occupazione nel settore dell’edilizia letteralmente ‘in ginocchio’ e per dare sfogo ad una marea di architetti ed ingegneri per trasformare una vecchia zona industriale centralissima in un esempio di unicità e recupero degli spazi che nessuno ha nel mondo… Servono 5  miliardi di euro di investimenti ? E chissenefrega, se il progetto è dotato di un business plan coi fiocchi, tutto tornerà, si faranno lavorare 2-3mila persone in quell’area la quale diventerà ECCELLENZA EUROPEA… Senza un pizzico di follia non si va da nessuna parte,

e questa non è una follia: con una stazione ferroviaria aderente alla

struttura ci saranno treni che entreranno direttamente li, si sostituiranno le muraglie orribili con inferriate per curiosare nella città del divertimento e del piacere, si inventeranno ponti e passaggi sotterranei per non infastidire la struttura esistente della città, gli ex luoghi della fatica fisica diverranno luoghi dove poter dire: che bello vivere su questo pianeta terra… Ma qualche altro pazzo come me che si metta li a progettare, non lo vogliamo trovare ? Io non sono imprenditore, ma l’idea GRATIS è fantastica, basta solamente crederci e non fermarsi all’ilarità di un sorriso che d’istinto viene a molti… Forza ex palazzinari, consorziatevi e invitate a cena un po’di cervelli del Politecnico, solo cosi abbiamo una speranza di far tornare Grande la nostra Legnano, questo è un luogo prediletto,non perdiamo la ghiotta occasione. Se partirà questo progetto, ripartiranno anche i progetti semi abbandonati come Central Park o la Biblioteca delle ex fonderie…Dai gente, non è difficile…

3 Comments

  1. "Muraglie orribili" a suo parere. Gli edifici dell'ex Manifattura sono di pregio architettonico oltre che storico, e Legnano ha già sconsideratamente gettato via troppo del suo patrimonio storico industriale per fare scempio anche di quel poco che resta.

    • Lorenzo, cerca di capire cosa sono 'le muraglie orribili', cioè quelle di via alberto da Giussano e di via san Bernardino, che si possa essere d'accordo o meno sulla mia proposta, li dentro c'è un po di roba da salvare e la maggior parte da demolire, non sarà mica il centro di Parigi no ? Cerchiamo di guardare anche Oltre, la vecchia Franco Tosi con la sua storia NON C'è PIù, ma se nella fantasia la vogliamo ancora, OK, esiste…

    • In tal caso la questione ha più senso; il punto è che lei aveva parlato anche della Manifattura nel suo articolo. Comunque credo che gli edifici della Tosi su via Alberto Da Giussano e via San Bernardino non siano dismessi, la Tosi è asfittica ma ancora attiva.
      In generale, guardare oltre non significa necessariamente distruggere tutto il proprio passato. In Europa più ancora che da noi, innumerevoli fabbriche di valore storico e architettonico sono state recuperate per nuovo uso, senza distruggere i fabbricati, semplicemente ristrutturandoli. Ma anche dalle nostre parti: a Tradate l'ex Frera (museo e biblioteca), a Busto Arsizio l'ex Cotonificio Bustese (museo) e gli ex Molini Marzoli Massari (università, centri ricerca, uffici), a Mesenzana l'ex Filatura Decauville (negozi/appartamenti), a Castellanza l'ex Cotonificio Cantoni (università), a Gallarate l'ex Tessitura Cantoni-Introini (istituto superiore), a Gerenzano l'ex stamperia De Angeli Frua (casa di riposo) e altre ancora. A Legnano invece son sempre prevalsi i demolitori: distrutta la Dell'Acqua, distrutta la De Angeli Frua, distrutta la Cantoni per far palazzine e centro commerciale (non ce n'erano abbastanza…), distrutta l'Agosti per far palazzine, la Bernocchi risparmiata/dimenticata ma ormai quasi completamente crollata di suo (non conto la Pensotti perché effettivamente priva d'interesse architettonico)… Ormai non restano che la Manifattura ed i pochi capannoni più antichi della Tosi, poi Legnano avrà definitivamente cancellato ogni traccia di ciò che è stata per un secolo e mezzo.

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