IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
ESSERE CONSIGLIERE OMBRA
Non essere più consigliere comunale, alle volte crea vantaggi,
vantaggi di libertà d’azione, di uno che per la città si sbatte, per
la città ancora sogna un futuro diverso da quello che abbiamo visto fin’ora, e allora, perchè non lanciare proposte che possono sembrare
‘esagerate’? In fondo la città, il nostro Paese, stanno vivendo una
fase critica, difficile, dove nessuno riesce a darsi risposte,
allora è lecito sognare in grande…
http://www.legnanonews.com/news/1/43776/
Ebbene ci siamo, rientrato a casa dopo aver incontrato il Sindaco
al Leone da Perego, abbiamo avuto tutti la rassicurazione che i due
locomotori gialli marca Badoni l’uno e Ranzi l’altro rimarranno
in città e tra poco saranno visibili e fruibili a tutta la cittadinanza
come grande testimonianza di oltre un secolo della Franco Tosi tra
noi… Ma uno si può domandare: “ma che c’entrano le 2 locomotive
con le turbine e i grandi progetti di ingegneria meccanica?”
Nulla, abbiamo insieme accolto l’appello dei lavoratori ancora attivi
della FTM, l’iniziativa è piaciuta molto sul web e tra poco raccoglieremo come promesso i fondi per acquistarle, cosi rimarranno NOSTRE, fortissimamente nostre.
Vorrei rispondere in maniera particolare al buon Primo Prandoni
il quale tra le righe, ironizza sulla bontà dell’iniziativa: caro Prandoni, lei è stato o è dipendente della grande Franco Tosi che
ora non è più, ora FTM è un’azienda in liquidazione con una montagna di debiti e con 350 persone che rappresentano il famoso
‘ramo d’azienda’, cioè quello delle competenze, dei progetti, della
professionalità, ma non è più la FT del fondatore e dei suoi successori quando c’erano 5000 dipendenti, per fare un’equazione brutale, questa FTM sta all’attuale Legnano calcio 1913 come la
grande FT sta al grande A.C. Legnano dei primi anni 50 in serie A.
Detto questo, è stato semplicemente preso un appello dei dipendenti (salviamo almeno le 2 locomotive) e tramutato in realtà.
Come già detto, l’auspicio per i lavoratori attuali è di trovare una
collocazione per il futuro, ma il FUTURO di quell’area non sarà
mai più targato Franco Tosi, cosi come è stato per la De Angeli Frua, per la Cantoni, per l’Agosti, per la Giulini e Ratti, per il Dell’Acqua, per Bombaglio-Comerio, Pensotti, Bernocchi, Mottana
e tutte le altre aziende di grande e media caratura che hanno segnato lo sviluppo e declino dell’industrializzazione cittadina…
Se non si capisce questo, è inutile cercare di fare dibattiti e/o confronti, se invece si vive la città come faccio io, possono saltare
fuori anche idee grandiose come quella di mettere Ikea nella zona
industriale per trasformarla in zona commerciale nell’archeologia industriale ( idea che non mi soddisfa più) oppure pensare ad un
grande PARCO DEI PIACERI UMANI smettendola di chiamarlo
semplicemente ‘parco dei divertimenti’, lo trovo riduttivo e fuorviante… La città per il futuro ha un’occasione epocale per attrarre su di sè l’interesse generale di mezzo mondo, creando cosi
nuova occupazione e nuovi orizzonti umani…Ricordate cosa successe a New York dopo la grande depressione del ’29 ? Iniziarono a costruire grattacieli e in pochi anni la Grande Mela
è diventata il crocevia mondiale, e Las Vegas ? Da un deserto è
venuta fuori la città dei ‘vizi’ umani, polo attrattivo senza fine degli
Stati Uniti…E, lo ricordo ancora una volta, se non fossero arrivati
questi investitori illuminati a fine ‘800, anche Legnano oggi sarebbe
un paese qualunque lungo l’asse del Sempione, lungo la Ferrovia e lungo il fiume Olona…
Grazie ing Franco Tosi per aver portato idee e benessere nella
ns città, certo, non è stata una passeggiata per migliaia di lavoratori,
ora è giunto il momento di pensare ad un futuro diverso…