IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
UN SOGNO PER RIPARTIRE
Ho sempre amato fin da bambino i treni e le ferrovie, ho collezionato trenini e giocato coi miei bambini con dei plastici, ma i sogni dei bimbi durano poco, perchè se ci pensate, dopo 15 anni di vita, si è uomini e donne, e la vita non ti concede più solo spazio ludico… Le ferrovie in Italia fino a 30 anni fa erano 16.000 km, ora, oltre 6000 in meno, nel senso di 6000 km di binario abbandonato, stazioni, posti di blocco, scali, depositi, magazzini…
A questo aggiungiamo le case cantoniere dell’Anas, recuperate solo in minima parte… Ma ci vuole tanto ad affidare ad associazioni o privati (che abbiano un progetto) l’utilizzo di questi spazi ? Qui vicino a noi c’è la stazione di Castellanza per esempio, tanti esempi fantastici di recupero sono stati effettuati, ma quando vedremo tutte queste opere belle trasformate a vita nuova ? Vita nuova significa investimenti, lavoro, proposte…Significa far girare l’economia, lasciare spazio alla fantasia, e alla fine si ricorda sempre la storia di chi ci ha preceduto. In questo discorso rientrano anche gli stabili provinciali, comunali e regionali e pure statali, che giacciono in stato di abbandono in ogni luogo d’Italia…Ma quante opportunità si potrebbero creare ? Credo decine di migliaia, e credo lo stato non debba nemmeno sovvenzionarle, lo stato deve dire: ‘fate un bel lavoro di recupero, concessione gratuita per 50 anni e poi si vedrà’, ma non coi legacci burocratici che ti fanno partire tra 3 anni, bensì operatività quasi immediata, c’è fame di fantasia, abbiamo i mezzi e non vogliamo sfruttarli, certe costruzioni sono gioielli di famiglia
Non possono e non meritano di marcire cosi… Vogliamo parlare anche delle stazioni su linee attive NON PRESENZIATE ? Sarebbero centinaia e centinaia di posti di lavoro vero, non fittizio… Ci sarà qualche parlamentare capace di portare questa istanza a compimento ? Dubito, ma tentar non nuoce…