IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
IL VAJONT RACCONTA
Oramai c’è la conferma: al Welcome Hotel di Giuseppe Calini si vivono sempre emozioni speciali: che sia la vecchia Legnano, piuttosto che il calcio o il Basket locali, oppure i ‘nostri’ personaggi legnanesi, venerdi scorso si è fatto il pieno con un argomento tabù, che in molti conosciamo x sommi capi, ma poco nel particolare,(io per primo), stiamo parlando della STRAGE DI STATO DEL VAJONT anno 1963, addì 9 ottobre ore 22,39.
Ospite d’onore della serata Micaela Coletti, una splendida persona, una delle 30 sopravvissute alla ‘doppia bomba atomica’ di quella strage annunciata di quasi 52 anni fa. Durante la serata, nella sala colma all’inverosimile ho visto gente piangere, io stesso ho trattenuto un magone in più di una occasione, immagini e racconti FORTI, fortissimi, strage e ingiustizia perpetrata ai morti (circa 2000 si dice) e ai vivi, quei 30 sopravvissuti, che meritano il premio di EROI in questo Stato di burattini (pensate che all’epoca della strage c’era a capo del Governo un certo giovanni leone, sigh, poi come premio divenuto pres della rexpubica). Strage annunciata in nome del progresso (questo prima che il monte Toc sprofondasse nell’invaso), strage di ingiustizia per chi è rimasto, le testimonianze dei sopravvissuti, andatevele a leggere, a me è bastata quella di Micaela per farmi incazzare assai… Bellissimo il silenzio e l’attenzione in sala mentre Giuseppe Calini dava degli assassini al progettista e al direttore dell’opera, direi di chiamarli gli innominabili, morti entrambi uno prima della strage e l’altro poco dopo… Quando si dice strage nella strage è perchè per certo qualcuno aveva denunciato il pericolo ( ci sono tutte le documentazioni), altri non ne hanno voluto sapere, altri a strage effettuata hanno cercato di mercificare il danno x i sopravvissuti, altri ancora hanno inventato per Longarone un cimitero fantasma con la marea di denaro pubblico che ancora si paga in minima parte tra le accise dei carburanti che consumiamo ogni giorno. Longarone, DEVE entrare nella toponomastica legnanese, con le sue vittime della STRAGE DI STATO DEL VAJONT, se non ci penserà il sindaco Centinaio a ricordare nella nostra città questa vergognosa pagina di storia, ci penseremo NOI legnanesi e faremo diventare Micaela Coletti con gli altri 29 sopravvissuti, cittadini onorari, se lo meritano, dobbiamo farlo sapere a tutti cosa è successo veramente più di mezzo secolo fa in questa repubblica delle banane. Il 9 ottobre dovrà essere ricordato anche a Legnano, la mia città. la nostra città, dobbiamo togliere la sabbia e la polvere accumulata sopra questo evento, cosi come tutte le stragi di Stato in cui lo stato è connivente con gli assassini ( e di casi ce ne sono a decine). Qui, non ci sono bombe, ma solo uomini che hanno obbedito ai comandi, un po come per la strage degli ebrei nella seconda guerra mondiale… La SADE, la futura ENEL, quella che era come ‘mammasantissima’, e i burattini dei politici che abbassano il capo e dicono SI, fate ciò che volete…Non era mafia questa ? Grazie ancora Giuseppe e Micaela per questa ‘forte’ testimonianza, Legnano prossimamente ricorderà quanto accaduto sotto quella diga alta 261 metri, vanto di record, vergogna tutta italiana.