IMMIGRAZIONE FA RIMA CON PALLONE ?

Sono parecchi giorni che penso a qualcosa da scrivere sul problema principe del momento, che spesso scoppia solo d’estate (mediaticamente parlando) ma non esiste stagione x questo problema…Quello che vedo e che sento sono dibattiti simili a quelli del popolo del pallone e le soluzioni sembrano solo due: o ‘tutti a casa loro che qui abbiamo già i nostri problemi’ oppure ‘accogliamoli tutti perchè comunque sono esseri viventi’. I primi sono chiamati i ‘razzisti’ mentre i secondi sono ‘i buonisti’. Ma possiamo risolvere il problema con una di queste soluzioni ? Ma prima di sviscerare le possibili soluzioni ciascuno si rende conto di quello che significa una cosa e l’altra ? L’uomo di per sè è diffidente dello straniero, lo è sempre stato e probabilmente sempre lo sarà, a meno che un giorno i nostri figli saranno creati tutti con uno stampino o una polvere magica… L’altra domanda è: ma siamo sicuri che dietro questo problema non ci sia un progetto che ci sfugge ? Cosa fanno gli stati ‘civili’ oltre a produrre armi x produrre guerre ? La nostra vita di schiavi moderni del terzo millennio ci da già una bella serie di problemi, perchè aggiungere anche questo ? Ho chiesto ad un po di conoscenti, dopo questo post chiederò anche a qualche amico senatore o deputato se sanno qualcosa che ai più sfugge, quello che manca completamente fin ora è un progetto VERO sia per costruire una barriera VERA per il ‘no all’immigrato’, sia per essere tutti figli di dio e riempire l’Europa di ogni specie umana. Per i più ‘cattivi’ diciamo, coloro insomma che si rifanno al Salvini attuale, il tutto si risolve mandando a casa tutti, lasciando qui chi ha un lavoro e se crepano in mare o di stenti chissenefrega (ho interpretato bene il sentimento chiamiamolo xenofobo ?). Per quelli dell’altra squadra invece è tutto più facile, si accolgono, si sfamano, si lavano, si controllano eventualmente se non hanno malattie contagiose e poi ? Eh si, quello che mi lascia perplesso è quel ‘e poi’? Quando si dice che questi esseri umani sono una risorsa, ci si può anche credere, ma una risorsa di che cosa ? Non scherziamo con le parole, si gioca anche qui con la vita di esseri viventi, se qualcuno mi racconta un progetto realizzabile, sarei il primo ad accoglierne a milioni. Si, perchè no ? C’è tanta di quella terra scoperta nella sola Italia che potremmo vivere anche in 80 milioni di esseri, e senza nemmeno essere appiccicati l’uno all’altro, ma come si fa a mettere in piedi questo progetto ? Come si fa a convincere gli italiani che ciò sia realizzabile ? Non ditemi con la porcata del reddito di cittadinanza perchè non vi ascolto, quelle furbacchionate li lasciatele al comico genovese che tanto ho amato.

Forse gli uni e gli altri su questa questione sono a caccia di consenso per le prossime elezioni ? Non lo so e non mi convincono nè l’una nè l’altra fazione, non mi convince il sommo predicatore del Vaticano, le parole sono una cosa, i fatti e i progetti realizzabili un altro mondo… I tagliatori di teste fantascienza ? A noi sembra tutto impossibile, crediamo che le tragedie capitino sempre agli altri, ma le 2 guerre mondiali sono roba di 100 e 70 anni fa, la follia dell’atomica pure e i guerrafondai americani che dominano il mondo con il consenso di tutti è roba dei giorni nostri, perchè la Cina ha soppiantato l’industria di mezzo mondo ? Perchè chiamiamo ‘paesi emergenti’ quei paesi che stanno sfruttando i loro cittadini facendoli sgobbare come si faceva un secolo fa nelle nostre fabbriche per un tozzo di pane giornaliero ? Negli ultimi 30 anni la Cina ha cambiato pelle grazie a miliardi di esseri viventi sfruttati ed ora può esibire lo sfarzo migliore del mondo con città da sogno e tecnologie all’avanguardia…Perchè non si parla più di Giappone o perchè l’Australia non viene quasi considerata come terra di questo mondo ? Ma sono discorsi troppo lontani da noi, noi abbiamo paura dell’Africa, del Medio Oriente e abbiamo paura di essere arrivati alla fine di un ciclo. D’accordo, ditemi però come lenire le preoccupazioni della gente che in Italia paga la sua parte per ‘le spese comuni e per lo sviluppo’, paga tasse sulla casa, paga biglietti del treno, paga la sanità, paga l’autostrada, sui servizi indivisibili, sulla benzina che consuma, sui documenti che necessita per essere considerata ‘regolare’… Le domande sono lecite o anch’io che me le pongo potrei essere accusato di razzismo ? Che si stampi moneta e si ripopolino i paesi perduti, si torni a riscoprire l’agricoltura come dono della natura per la sussistenza… Nel dopoguerra quanti posti di lavoro farlocchi furono creati per il consenso ? Dunque qualcuno dica la verità che ci sta dietro i barconi dei disperati, la vita è breve ed è per questo che va vissuta nel migliore dei modi. O altrimenti continuiamo a parlare di calcio, forse è meno impegnativo, certamente non risolverà il problema, lo nasconde al limite per 90 minuti + lo strascico di polemiche settimanali…

5 commenti

  1. In attesa che i professori della politica trovino delle soluzioni utili per tutti, noi semplici cittadini proviamo ad elencare un paio di idee di buon senso. Vanno accolti con un minimo di organizzazione strutturata da soggetti competenti in materia e non da semplici cooperative, che fino all'altro ieri si occupavano di servizi scolastici, e hanno fiutato l'affare. La prima scrematura va fatta all'arrivo, identificazione del soggetto se scappa da un paese in guerra va classificato come rifugiato altrimenti va rimandato al proprio paese( per cercare lavoro al prossimo giro) l'identificazione deve avvenire nel più breve tempo possibile non in un anno. L'identificazione precoce permette di individuare tutta una serie di soggetti malavitosi che nelle maglie larghe della burocrazia trovano la via di fuga, perché tanti sono i disperati ma altrettanti sono i furbi. L'accoglienza é la fase più importante. Poi una volta identificati si dividono per età, sesso e nazionalità. Chi ha già parenti in altri paesi europei si provvede al ricongiungimento familiare ( la famiglia d"origine rappresenta un supporto) gli altri vengono indirizzati nei vari Stati, Regioni, Comuni in base alle loro attitudini e professionalità, ogni singolo cittadino può fare richiesta di adozione o decidere di offrire alloggio e ospitalità ( così valutiamo quanti non hanno problemi all'integrazione) I soldi non vanno dati alle associazioni ma direttamente ai Comuni che in prmis si occupano di accoglienza e a tutti coloro che offrono accoglienza.

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