AMA TRICI AMA

Amatrice, non sarà più la stessa, sarà  un ricordo anche Lei di una bizza della natura, bizza che già 400 anni fa la vide distrutta… Se non è una tragedia naturale è un attentato, se non è una guerra è un incidente aereo o ferroviario, se ci guardiamo indietro di soli pochi mesi, abbiamo visto di tutto, e quando abbiamo visto  tutto cominciamo a pensare  come poter ‘evitare tragedie’. Ma le tragedie non si evitano, oramai fanno parte della nostra vita, le guerre non le vogliamo noi gente normale, ma c’è qualcuno che sulle guerre ci campa, ci specula, per poi farci venire il groppo alla gola, filmando un bimbo disperato cosparso di polvere e sangue. Tsunami, terremoti, tifoni, fulmini, incendi, incidenti, siccità, alluvioni, tragedie indotte dall’uomo, nel mondo ne succedono a tutte le ore, e si rimane sbigottiti per 24 ore e poi si gira pagina, in fretta. Quarant’anni fa esatti, nel mese di maggio, toccò al Friuli, ricordate ? Ricordo quella sera, vidi il lampadario giallo del soggiorno dondolare, un brivido terribile, scoppiai a piangere, avevo 13 anni, poche ore dopo la Tv iniziò a far girare le immagini di una tragedia che tolse la vita ad oltre 1000 persone… Gemona, ma non solo Gemona allora, e poi negli ultimi 40 anni, la lista diventa lunga, fui testimone oculare del post terremoto dell’Irpinia, desolante. Quello più recente di L’Aquila con le successive infinite polemiche sulla ricostruzione che credo continuino ancora a 7 anni di distanza. Ora per una settimana, gare di solidarietà, anche se per i malcapitati connazionali sarà l’inizio di un calvario per riavere quanto spetta loro, parenti e amici sono stati perduti, ma la, anche l’identità si perde dopo un evento del genere, e con quale coraggio si riuscirà a vivere in un luogo tanto devastato ? Brutto, pessimo che da domani si comincino a scagliare accuse, gli uni contro gli altri, in nome della prevenzione, contro la Natura si fa una scommessa, inutile ingaggiare  una battaglia, sarebbe sempre persa. Un cristiano direbbe: ‘prego per quella gente sfortunata’, io mi limito a stringerli in un abbraccio virtuale, in attesa che non si ripetano le pantomime aquilane ( ma inevitabilmente sarà così). Ora che si fa ? Si ricostruisce ? Come?  A chi gli aiuti ? Speriamo si fermi lo sciame sismico piuttosto, che la notte non porti ancora pianto e stridore di denti, di fronte alle tragedie di questo genere, tutti si domandano se una giustizia divina esiste davvero….