APPELLO AMATRICIANO

Quando si viaggia, vengono anche le idee, ed il viaggio che mi ha portato dai luoghi di villeggiatura verso casa, mi ha acceso una lampadina che ora vado a descrivere, vediamo se di luce ne farà tanta. Il tema è quello del terremoto di Amatrice e dintorni, a disastro effettuato bisogna giocoforza alzare la testa e guardare al futuro, i fiumi di parole e polemiche che continuano a cascata su tv e social servono a poco e vi dirò di più, io non mi fido nè dello Stato nè dei numeri verdi a cui donare denaro, c’è sempre qualcuno che specula sull’emozione del momento. E allora nasce l’idea: come abbiamo visto dalle immagini transitate sugli schermi, ha ragione il Sindaco di Amatrice: il ridente paesino di 2500 abitanti va raso al suolo e ricostruito, o meglio, vanno rimosse le macerie, perchè raso al suolo lo è già, si rifanno le mappe delle proprietà private, si identifica ciò che si può salvare e poi si ridà ai suoi abitanti un paese si diverso, ma almeno sicuro, sicuro che alla prossima bizza della terra, i danni saranno minimi, come il Giappone ci insegna. ma possiamo sperare che tutto ciò avvenga con uno staff statale ? Manco per idea, l’Aquila insegna, ma insegnano anche gli altri terremoti, le altre alluvioni ecc ecc. E allora voglio chiamare in causa degli amici, degli amici di cui ho fiducia, degli amici che sono diventati Senatori e Deputati della Repubblica Italiana, vediamo se loro riusciranno a fare qualcosa di diverso, almeno da qui al 2018 quando finirà la legislatura. L’idea è semplice: identificare quel migliaio di famiglie che hanno perso la casa, e ricostruirgliela con una rete solidale, tenendo a garanzia i conti correnti delle 1000 famiglie cosicchè possano decidere come ricostruire la loro casa o li, o in un luogo diverso. Mettiamo il caso di raccogliere 200.000 euro per ciascuna famiglia, una cifra congrua per costruirsi una abitazione decorosa per il futuro, noi quei soldi li diamo a LORO, LORO vittime della sciagura, non a terzi che poi vedranno il da farsi… Lo stato si deve preoccupare di sistemare strade, ponti, illuminazione, scuole, acquedotti, il resto dobbiamo farlo assieme a LORO, allora si i nostri 5, 10, 50 euro saranno spesi benissimo. Quindi mi rivolgo alla Senatrice Laura Bignami  e all’Onorevole Walter Rizzetto perchè si facciano carico di questo progetto solidale sicuro, garantito. Dico a loro due con cui ho un filo di confidenza in più, ma l’appello vale anche per gli Onorevoli Ivan Catalano, Bartolomeo Pepe, Luis Orellana, Lorenzo Battista o per Maria Mussini, Monica Casaletto, Massimo Artini, Samuele Segoni, Marco Naldassarre, Francesco Molinari, tutti ‘cittadini prestati alla politica’ che hanno avuto il privilegio di entrare nei palazzi importanti della politica grazie a Grillo e Casaleggio… (Poi per fortuna se ne sono allontanati, ma sempre in un luogo dove ‘possono far qualcosa di importante’ meglio che noi semplici cittadini). Si potrà fare una cosa del genere? Ragazzi, questa è una occasione d’oro per far vedere che se si vuole si può.

Attendo un vostro riscontro, non vorrei ritrovarmi anziano e sentirmi raccontare le raccapriccianti storie come la sopravvissuta dalla tragedia del Vajont Micaela Coletti, anche Lei avrebbe da raccontarvi qualcosa di interessante…