IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
PALLA A SPICCHI E PALLA AVVELENATA
Solo per un maledetto tiro all’ultimo secondo il LegnanoBasket non è in testa da solo, ma poco importa, le prospettive per il futuro sono più che rosee, quest’anno, oltre alla società che c’è sempre stata, c’è un gruppone bello tosto, e se nessuno si fa male, si va a godere spesso. Stasera il Palaborsani era veramente pieno pieno, seggiole rosse e verdi libere ce n’erano proprio poche, anzi ho visto gente in piedi per tutta la partita. Bella, sofferta e con un mostro con la pelle scura, l’immenso Mosley, una forza della natura che riesce ad aggrapparsi alle travi del tetto del palazzetto, in alcuni frangenti mi ricorda i miracoli dinamici dell’Ispettore Gadget… E domenica prossima siamo ancora in casa, chissà se anche con Scafati ne usciremo vincitori… Ma al di la di tutto, del risultato sportivo che conta assai, ma non è fondamentale ( la scorsa stagione eravamo sempre tantissimi anche alla nona sconfitta consecutiva) è la cornice dei legnanesi che mi fa impazzire, si, mi fa emozionare: quando vedo il Près che all’ingresso fa il presidente operaio alla distribuzione degli accrediti, li hai capito tutto, quando vedi gente addetta ai lavori che sorride sempre, li hai capito che sei in un bel luogo, e succeda quel che deve succedere, alla fine sorridi sempre. Questa è la magia della palla a spicchi che ha inventato Marco Tajana nella sua Legnano, coi suoi amici fedeli e fidati, amanti di questo sport, bello, maschio,tattico, astuto, dove la fortuna conta al 20%, il resto è tutta tecnica e grande lavoro d’insieme… Per questo volevo e volevamo in tanti che al Près fosse conferita nell’anno del 50° la benemerenza che meritava, non sono noioso, semplicemente realista… Perciò, quest’anno è andata cosi, l’anno prossimo cambieranno molte cose e chissà tra quali sorprese ci troveremo invischiati (ci stiamo già illudendo ? No stiamo coi piedi x terra…). E se la Legnano biancorossa è alle stelle, quella lilla è caduta nel baratro della stalle, un amico influente vecchio legnanese, non molti mesi fa mi disse che ‘questi qui’ ci porteranno in Lega Pro… Beh, ho imparato a conoscere un po questi ambienti, e rimango dell’idea che se i Lilla fossero passati in mano ad un gruppo di legnanesi capitanati da Giovanni Munafò , oggi, 30 ottobre 2016, in queste condizioni pietose non c’eravamo proprio, ma non c’è la controprova, c’è una realtà: niente risultati sportivi, niente settore giovanile, niente spettatori, attriti col comune, isolamento dalla Città, in poche parole un flop.
https://danieleberti.it/2014/11/la-profezia-lilla
Rileggetevi questo post vecchio di due anni, e ditemi quante cavolate contiene, credo nemmeno una, però a ciascuno spetta il proprio giudizio, leggete bene nelle pieghe delle parole, il resto lo avete visto coi vostri occhi. Come dicevo in altre occasioni, avremmo bisogno di tanti Tajana, trascinatori nati, gente che sogna e col lavoro raggiunge obiettivi, chiacchiere poche, fatti concreti parecchi e soprattutto l’umiltà di non fare il près incravattato bensì l’appassionato tuttofare come si conviene nei migliori circoli culturali e sportivi… Sportivamente parlando, i problemi importanti della vita sono altri, ma questo è proprio uno spaccato dimostrativo, nel palazzetto quando si applaude a piene mani una squadra che arriva da una terra dove il terremoto sta facendo disastri inenarrabili, il brivido ti sale fino all’ultimo capello…