IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
L’ABBRACCIO DEL NOSTRO FIUME OLONA
La serata del 17 novembre al Leone da Perego, mi ha trascinato in un turbine di entusiasmo che è in quantità quasi uguale a quello degli amici Franco Brumana, Maurizio Finocchiaro e Adriano Garbo, impegnati a vari livelli per promuovere questa ‘passione’ legata al fiume cittadino, passione che mi piace guardare con gli occhi del legnanese estinto che ha vissuto in passato un’altra cosa rispetto a noi, oggi grazie anche e soprattutto all’entusiasmo profuso da Guido Sutermeister, impareremo qualcosa di nuovo sulla storia del nostro fiume, che inizia il suo percorso legnanese proprio da questa cascatella che esiste dietro le cascine bellissime ristrutturate di via Gabinella.
https://danieleberti.it/2016/01/grazie-guido-sutermeister
Partirei quindi con la prima piantina del percorso, cosi capiamo tutti bene cosa c’era più di 150 anni fa nel nostro territorio, con tanto di nomi e riferimenti dei luoghi, originali dell’epoca e con le modifiche datate 1960 che sapientemente Sutermeister ha realizzato per noi. Queste notizie sono tratte dal fascicolo numero 18 del 1960, editate dalla Società Arte e Storia di Legnano.
Cosa c’è di interessante in questa piantina ? Come scrive GS, la pianta originale è del 1859, poi aggiornata al 1930 e con i tratteggi e suggerimenti finali datati 1960. Qui siamo nel tratto tra la Gabinella e via Calatafimi, dove ha inizio il Museo Civico fuori quadro. Bene, le curiosità oltre ai nomi dei luoghi sono la via Gabinella com’era all’epoca, i rami dell’Olona intorno ai mulini, il cavo Diotti che partiva da li e scorreva lungo il Sempione. Il primo mulino da nord segnato come ‘Cottica’ diventò una delle prime filature con proprietario Achille Thomas, negli anni in vita GS tentò disperatamente di salvare le ruote dei mulini, probabilmente in molti lo presero per ‘fanatico’… Al centro del disegno il mulino 19 del conte Prata, li passarono la mano tra il XIX° e il XX° secolo industriali che si ricordano ancora: Carlo Martin dal 1821, poi Saverio Amman, poi Borghi e la tessitura Tobler per poi passare tutto ai Bernocchi, di quel luogo ci è rimasta la villa Tobler trasformata da decenni in asilo per l’infanzia con quel bel portale d’ingresso sul Sempione davanti a via san Francesco.
Passiamo ora al tratto che comprende via Pontida fino a largo Tosi a grandi linee: via Pontida incredibile con 3 diramazioni e 3 ponticelli, mentre la via per Legnanello diventò col tempo via Eugenio Cantoni, partendo da piazza 4 novembre dirigendosi verso il Sempione, l’Olona e l’Olonella hanno le separazioni anche nel nome ed il Pirovano ci regala il dipinto del mulino 30 detto del ‘Sighètt’
Non riesco a riscrivere tutte le considerazioni di Sutermeister relative all’abbandono dei mulini, ma tutto ciò meriterebbe una ristampa integrale del fascicolo, mi limito alle curiosità: il vicolo Pomponio era dedicato ad un Lampugnani, mentre a destra ritrovate di fianco al vicolo dello scaricatore, il maniero dei Lampugnani, ricostruito fedelmente in corso Garibaldi dietro le scuole Mazzini (museo). Facciamo un altro passo verso sud:
Il ‘ponte carrato’ è l’attuale inizio della via Milano col proseguimento su piazza carroccio, qui l’Olona fu fagocitata dal Cotonificio dei fratelli Dell’Acqua, mentre da via Pontida a via Matteotti, sapete bene, furono i Cantoni ad essere per decenni e decenni proprietari della ‘zona’… I mulini 37 e 39 furono dipinti a fine 800 dal Pirovano e poi fotografati qualche anno più tardi, guardate le due immagini successive…
Che ne dite ? Stiamo facendo un cammino fantastico nella storia di oltre un secolo e mezzo fa ? Ed ora passiamo alla piantina numero 4 scendendo giù verso il Castello…
Che belle le indicazioni che ci ha regalato Sutermeister, quindi ora sappiamo per certo che nel 1939 il corso del fiume lungo via Guerciotti fu cambiato e ‘raddrizzato’, il mulino 45 già dal 1824 fu di Eraldo Krumm che vi impiantò una filatura ed è quella che vediamo nelle foto seguenti con il campanile della Madonna delle Grazie sullo sfondo. Dopo Krumm che diede vita assieme al Cantoni alla Franco Tosi, la stessa zona fu proprietà della tessitura Mambretti, poi Scossiroli ed infine cotonificio di Villa Cortese.
Ed il ‘ponte romano’ che si vede sulla piantina vicino al cotonificio Borri e Ronchi. Infine, la piantina numero 5, dal Castello al confine con San Vittore Olona:
Ecco, sfatato il mito, il conte Durini possedeva quasi tutti i mulini, e di quello oramai distrutto dietro il Castello di proprietà comunale dal 1987, guardate che bella immagine ci ha lasciato il super Guidone Sutermeister:
A seguire altre immagini dell’Olona e Olonella in Legnano, che viaggio fantastico nel passato….
Ed infine il video della piantina incollata nel percorso da nord a sud. è stato un post lungo, ma ne è valsa la pena…