IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
L’ALTRA MEMORIA
Ieri, 27 gennaio era il giorno dedicato alla memoria, in questo giorno si ricordano specialmente le atrocità compiute nei campi di concentramento tedeschi, anche se, a onor del vero, di follie umane nell’ultimo secolo ne sono successe tantissime ed in ogni angolo di mondo. Accendendo la radio ho ascoltato alcuni racconti, descritti nei particolari, di come si attuavano le ‘eliminazioni’ di disabili, ebrei, vecchi, semplicemente allucinante. La memoria, questo grande dono di cui si fa poco uso, a me piace un sacco ricordare, mi piace rivivere i ricordi, ma la memoria dovrebbe servire per imparare, imparare per non commettere più errori, imparare per migliorare lo stile di vita, ricordare per essere consapevoli di se stessi. Ed allora, la giornata della memoria si conclude con una serata al Welcome Hotel, dove oltre 100 persone in una sala stipatissima hanno ascoltato la testimonianza di un genitore: Gianpietro Ghidini il quale ha raccontato ai presenti il dolore di aver perso un figlio, Emanuele, con alle spalle solo 16 anni di vita a causa di una droga, consumata in maniera inappropriata… Una testimonianza da brividi, da magone, una testimonianza dove sono affiorati tutti i sensi di colpa della classe adulta, vittima anche lei di quello che dovrebbe essere ‘l’educazione’ che dovremmo ‘dare’ ai nostri figli. Educare, ‘tirar fuori’ sarebbe il suo significato originale, anzichè imporre degli standard vecchi e obsoleti ancor prima di partire. Una società che ti tritura in un turbine di pregiudizi, di difficoltà economiche, sociali, fisiche, una società che un giorno ti esalta e l’altro ti ammazza, una società che per prima, non ti accetta cosi come sei, con le tue potenzialità, ma ti vorrebbe come ‘consumatore della vita’. E allora diventa tutto difficile: fare i genitori, fare i mariti o le mogli, diventa difficile per un figlio ‘essere figlio’, la scuola non supplisce eventuali mancanze, anzi spesso crea nuove frustrazioni, i genitori non sanno dire, i figli non sanno chiedere, la nostra gioventù, che tu sia nato negli anni 40 o negli anni 90 è sempre stata un problema. E allora la memoria dell’esperienza dovrebbe essere materia di insegnamento per genitori e insegnanti, i giovani che sono il futuro di domani a 20-25 anni dovrebbero essere già ‘forgiati’ alla loro vita, non gli eterni mantenuti… Ma i problemi sono tanti, troppi, quasi insormontabili: se sei un poveraccio, parti già svantaggiato, se sei brutto/a la tua vita sarà tutta in salita, se hai una piccola o grande disabilità, non ne parliamo, o se vieni da un paese lontano, magari con una pelle diversa da quella bianca… Ed il mondo continua ad evolversi, e l’esperienza che ti porta a dire: ‘non ci sono più i giovani di una volta’ è la peggiore sconfitta che un adulto possa incamerare. Autostima sempre, rapporti sociali, sempre, voglia di sognare, sempre, questi sono i presupposti per far diventare il mondo ‘social’ al passo col terzo millennio. Sicchè, ieri sera anche a Legnano è arrivato un messaggio di speranza, una memoria da ripetere continuamente, non nel solo giorno a lei dedicato. Droga, pornografia, iphonedipendenza, contro dialogo, carezze e rapporti d’amore, queste potrebbero essere le alternative da mettere in campo, siamo dentro tutti, ciascuno col suo ruolo di figlio, genitore, nonno, zio, educatore, insegnante, commerciante, dipendente, imprenditore, badante, allenatore, consulente… Lo so, dovrei guardare cosa sto facendo io o cosa ho fatto nei miei 53 anni di vita, cosa potrei o potrò fare in futuro… Ma la vita è fatta di piccolissime cose, ed avere nella memoria la prima persona ( era una mamma) che salutandomi mi ha detto ‘ciao bello’ e questa persona non era mia madre ed avevo 20 anni, ti fa rendere conto che la tua vita può cambiare anche con 2 parole. La consapevolezza di essere unici e irripetibili e di essere belli anche contro i giudizi di chi ti sta vicino è una grande vittoria per il proprio benessere. Non ho fatto mai ricorso a droghe per non ‘essere stato accettato’ nello standard, ma ho sempre vissuto i sogni di un bambino che cresce coi suoi problemi e le proprie ‘menate’, dette anche ‘seghe mentali’, utili solo per distruggere la propria personalità. Tornato a casa visibilmente toccato dalla serata vissuta, mi sono domandato quanti giovani, magari anche belli come il sole e senza problemi economici, si spaccano il cervello per la loro inadeguatezza nei confronti ‘del mondo’… La memoria della nostra gioventù, la dobbiamo trasmettere ai nostri figli per evitare che anche loro passino da sto travaglio inutile e artificiale… Primo: siamo tutti bellissimi, abbracciamoci, guardiamoci negli occhi, sorridiamoci, raccontiamoci, e droghe, telefonini, tv e tutto ciò che è effimero, non ci ‘ruberanno’ la parte più bella della vita, corrispondente esattamente alla giovinezza stupendamente descritta da Lorenzo il Magnifico… Dai, proviamoci…
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Partire da questo link è il primo passo, poi, a ciascuno le proprie scelte, i mezzi ci sono, sosteniamo la memoria.
Davvero un bel post…..