DA MANIFATTURA AD UNIVERSITA’ DEGLI SPORT

Dopo il tour col trenino nella ex Franco Tosi, da oggi, di una cosa sola si potrà parlare: di futuro della Città Metropolitana, il resto sono chiacchiere, aria fritta. Legnano non sarà più chiusa nei suoi confini amministrativi di 18 kmq, diverrà parte integrante della Grande Milano, e tutto ciò avverrà entro il 2040, quando io oramai sarò pronto per il viaggio eterno. Ma tutto ciò non mi spaventa, anzi, mi entusiasma sapere di essere uno dei pochi che crede a questa fase post industriale, e siamo come costretti a crederci tutti. Il nostro futuro cittadino oltre ad integrarsi con la città della Madonnina, passerà dai 400 mila metri quadrati compresi tra la ferrovia ed il centro, parlo quindi della vecchia Franco Tosi, a cui ho dedicato già diversi post, e la Manifattura di Legnano di dimensioni decisamente più contenute (40mila mq) ma in una posizione eccezionale per raccordare Università dello Sport e grande area divertimenti lungo tutta la ex Tosi. Perchè fare nella ex Manifattura l’università dello Sport ?

Per un semplice motivo: abbiamo bisogno di stimolare un popolo intero con la ‘disciplina’ e cosa c’è di meglio nell’esaltare l’uomo in generale attraverso lo sport ? L’ Inghilterra, ancora una volta insegna, da loro, questo programma è iniziato da 20 anni e i risultati a livello mondiale si vedono: alle Olimpiadi è la nazione con il rapporto popolazione-titoli in cima alla classifica. Ma al di la delle statistiche, la disciplina sportiva fa crescere atleti uomini o donne forti di spirito e noi abbiamo bisogno di questo ‘qualcosa’ che ci unisca… L’università legnanese dello sport dovrà portare i migliori atleti nella crescita dall’età delle elementari fino alla laurea, attraverso le decine di discipline olimpiche, in quel luogo si studierà e si apprenderanno metodi, si formeranno atleti e allenatori, Legnano dovrà essere la fucina di mille manifestazioni dove la ‘cultura sportiva’ verrà esaltata. Bella l’idea dell’arena smontabile lanciata in questi giorni dal Gran Maestro Alberto Oldrini, ma questo sarà solo l’inizio, la bozza del nostro sviluppo in questo campo. La vecchia manifattura si potrà portare a casa con una decina di milioni di euro, ne serviranno forse altri 30-40 per la sua trasformazione, ma sul territorio abbiamo, banche, politici, imprenditori, istituzioni, bandi regionali ed europei, su un progetto come questo, basta la volontà di dire: voglio andare fino in fondo. Pensate a questa scuola che produrrà campioni e campioncini, ma non pensate solo al calcio e al basket, di sport ce ne sono una cifra incredibile, si fa una scelta e si comincia a ristrutturare e nel giro di 7-8 anni si parte… Visionario ? Macchè, i Tosi, i Dell’Acqua, i Cantoni, i Bernocchi, i Giulini, i Ratti, gli Agosti, i Bombaglio sono venuti qui quando era tutta campagna e ora sulle cattedrali abbandonate, noi siamo nella medesima situazione: bisogna fare impresa… Se qualcuno crede ancora alla manna caduta dal cielo, faccia pure, probabilmente sarà il primo a morire di fame, qui o si fa la Città Metropolitana o si muore (e non fra troppi anni)

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