IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
QUELLI CHE NON CANTANO L’INNO
Due giugno, festa della Repubblica, oggi ho avuto poco tempo per pensarci, ma ora posso farlo e lo faccio piazzandoci dentro una polemica (magari sterile, ma utile sottolinearla). Sti leghisti che oltre ad averci ciulato il simbolo della nostra Città senza pagare pegno, dopo aver inciuciato per anni con quello che quasi tutti definiscono ‘il malaffare di Stato’, dopo essersi inventati la fregnaccia della Padania Libera e terùn e forestieri fora di ball’, ora hanno il coraggio di presentarsi fieri alle ‘parate tricolori’, ora verranno messi alla prova assieme agli altri ‘sparacazzate’ di cui conosco la loro intimità… Sta gente verdana, ciechi tifosi e opportunisti, che si rifiutano di cantare l’Inno di Mameli nelle sedi istituzionali, una volta preso il potere o la poltronissima profumatamente stipendiata, dimenticano tutto, dal viceministro all’ultimo consigliere comunale del più piccolo Comune italico… Posso dire che mi viene da vomitare ? Il momento storico è questo, lo accetto come accettiamo tutti qualsiasi cosa ci venga calata addosso, però, ricordiamocelo, ed io per ricordarmelo, mi riguardo i tre video che raccontano l’ultimo secolo e mezzo della nostra Legnano, si, la Città orgogliosa, sviluppatasi con la fatica ed il lavoro, si, solo negli ultimi 150 anni, quando gli stranieri del nord Europa, sono scesi come il Barbarossa, per trasformare i borghi agricoli in città industriali, solo per questo oggi non siamo un paesotto qualunque sulle rive dell’Olona, altro che cacciata dello straniero ( ricordiamocelo, queste non sono balle, è la storia)…
E per finire , la chicca…