UN FERRAGOSTO DA DIMENTICARE

Oggi 14 agosto 2018, mi lasciate dire che è la classica giornata del cazzo ? Il meteo, come un presagio, aveva avvisato che lo sarebbe stata una giornata negativa, poi all’improvviso la tragedia, io l’ho appresa da facebook, che per squallida ironia della sorte è stata annunciata da un amico che di mestiere fa il demolitore. Ho acceso la tv, e davanti a me, davanti a tutti noi, gli orrori simili all 11 settembre 2001… Solo una settimana fa, la strage mancata a Bologna, sempre su una sede autostradale, questa la definirei un’ecatombe. Morti, distruzione, paura, chi di noi non è passato almeno una volta su quel ponte di mezzo secolo di vita… E quanti ponti in Liguria, in Italia, nel Mondo ? E una volta che abbiamo pianto le vittime, abbiamo pregato per i parenti, per chi sta lottando per rimanere tra noi, li dopo c’è un mondo da ricostruire, quel ponte andrà distrutto completamente per essere ricostruito ex novo… E che sensazione vedere tutti quegli uomini che si arrampicano tra le tonnellate di cemento sbriciolato, tra grovigli di tondino piegato come burro e TIR ribaltati e schiacciati come macchinine per bambini… Una tragedia, una tragedia perchè guidare per noi sarà un ulteriore trauma, le autostrade sono piene di viadotti, e che siano recenti o un po attempati, dopo aver visto crollare un gigante, crea certamente ansia. E i fiumi di parole alla tv continueranno per settimane, qualcuno cercherà i perchè, verranno fuori anche i complottisti, un viceministro genovese ha cominciato a mettere le mani avanti dicendo che ste strutture 50enni non danno garanzie… E quanto tempo ci vorrà per risistemare tutto ? Non vorrei essere in questo momento un abitante del capoluogo ligure, Genova oramai tutti gli anni, soprattutto per il maltempo, sale in prima pagina, questa volta, l’entità della tragedia, supera ogni limite… Un ferragosto, questo del 2018, sicuramente da dimenticare, in mattinata già il pazzo a Londra aveva fatto scattare allarmi nel mondo intero, poi, prima del mezzogiorno una tragedia vera, una tragedia dagli strascichi lunghissimi, e negli ambienti politici, si starà discutendo su come uscirne indenni, quali frasi trovare per fare bella figura, e quali soluzioni pronunciare per non sbilanciarsi troppo. Ho spento la tv, ho acceso i miei intimi pensieri, che non aggiungono nulla di positivo ad una tragedia, ma che vogliono fermare questo momento, tutto nostrano, e pensare di essere li in quel momento fa pensare quanto piccoli sono i nostri problemucci, rispetto ad uno sconvolgimento quasi epocale. Tagliare i ponti è sempre un trauma per tutti, lo chiamavano i genovesi ‘il ponte di Brooklyn’, ora pensando a lui, solo dolore e sconforto verranno  ricordati… C’è da fare, e meglio, diceva qualcuno…

Ho appena raccolto questo link dal web: di fronte al problema economico (rifare il ponte con evidenti pecche) il profeta ingegnere viene silenziato, per poi oggi, tornare alla ribalta.

https://www.linkiesta.it/it/article/2018/08/14/ponte-morandi-parla-il-professore-che-lancio-lallarme-progettato-male-/39127/

Ore 23,30… Aggiungo questa perla del ministrucolo degli interni, il quale ha perso una buona occasione per fare un doveroso silenzio ( a certa gente, mettere un cappello o dargli un titolo, una carica, gli fa montare troppo la testa, per questo meriterebbero un tutor d’ufficio)