IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
SULLE ORME DI RENATO CUTTICA
In un post di settimana scorsa, vi riportai una eccellente copia del territorio legnanese di 110 anni fa circa, Renato Cuttica lo conosciamo per quella via che parte da via Milano e arriva fino a viale Toselli, quella piantina l’ho fotografata pezzo per pezzo, ed ora la scruteremo assieme, partendo dalla Gabinella arrivando al Castello, per poi tornare verso nord per scoprire cosa c’era a Legnanello e Oltrestazione. Partiamo con la prima foto…
C’è un piccolo errore su questa piantina e cioè la via Gabinella, segnata come diritta, verrà raddrizzata solo nel 1958, vedete che esiste la Montebello, la Bellingera, ma non la Locatelli dopo la Gabinella ed il fiume in quel punto era diviso in tre rami e da li partiva il Cavo Diotti che vedremo ancora lungo il percorso. Da notare la Mottana già esistente e la Tessitura Borghi, quella di Fedele Borghi, ex Sindaco e titolare della via che collega la via De Gasperi a via Vittoria. Si riconosce la chiesetta di san Martino. Ora vi faccio vedere come era la via Gabinella
Passiamo alla seconda parte della piantina:
A destra il Sempione, la fabbrica del Ghiaccio all’altezza di via Teano, si vede per bene un tratto della Pietro Micca e della XXIX maggio, spunta la Bernocchi tra corso Garibaldi ed il Sempione…
Cosa notare qui ? Il corso dell’Olona si presentava con due rami in via Pontida, dove c’è ora la CRI c’era la prima piscina legnanese e l’incrocio con c.so Garibaldi si chiamava piazza del Viganò, a sinistra la tessitura Agosti e più in basso il cotonificio Dell’Acqua-Lissoni-Castiglioni, la via don Emanuele Cattaneo non esisteva ed è curioso che le case operaie della Cantoni fossero segnalate come Case Ospedale. Curiosa anche la forma delle vecchie Mazzini.
Le case, i cortili sono segnati in arancione, verso destra la via del Gigante, la chiesa di san Domenico nuova di pacca, la Quintino Sella ancora non collegata…
E qui divertitevi ad ingrandire, alcune vie sono segnate col nome attuale, altre non c’erano proprio, la piazza del Mercato non esisteva, in basso a destra l’Olonella, la piazza, niente via Giolitti, niente De Gasperi…
Scendiamo ancora un po…. Piazza Carroccio non esisteva, ma in via Guerciotti c’era la tessitura Giulini e Ratti, via Corridoni era via ponte Carato, i capannoni della Tosi, molto all’interno rispetto ad ora…
Ed ecco il vecchio corso dell’Olona che dietro il Macello (ora Polizia Locale) girava per un pezzetto verso cso Magenta, davanti al vecchio cimitero….
E qui si scorge la Madonna delle Grazie, il Monumentale e la tessitura dei Krumm, ma dove era viale Toselli, san Michele del Carso ? Li oramai era tutta campagna da coltivare, sotto il Castello.
Poi risaliamo verso nord, a destra l’Ospedale, all’epoca c’era solo il primo padiglione su quella via Ospedale ora dedicata a Cesare Candiani
Poi si vede bene l’Istituto Melzi, si scorge Olona, Sempione e dietro quasi il nulla…
Saliamo ancora verso nord, la nuova chiesa del Redentore, il percorso del cavo Diotti, la Cantoni vicino al villaggio ancora esistente tra la Barbara Melzi e la via Correnti…
E qui è quanto esisteva Oltresempione verso nord…
Qui invece ci spostiamo oltre la cintura di ferro costituita dalla ferrovia: ancora tutto da inventare…
Tutto quel che c’era nell’attuale piazza del Popolo, segnata la chiesa dei santi Martiri e dopo di essa quasi il nulla…
Ed infine le aziende che facevano un certo testo…. Via Renato Cuttica, se siete stati attenti era chiamata via Bersaglio, che era poi il poligono di tiro inaugurato nel XIX secolo all’angolo tra via Milano e via Cuttica appunto dove ora giace la ex casa della Gioventù Italiana del Littorio o Casa dei Balilla, con questo post penso di aver fatto un altro centro, per aver stuzzicato alcune curiosità vecchie vecchie vecchie… Buona continuazione…
Stupenda descrizione…come sempre!!
Grazie Claudio, avrei potuto essere anche prolisso, ma preferisco stuzzicare la fantasia dei lettori…