IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
UL ME FIOEU
Dopo tanta politica, tanta storia, tanta legnanesità, ecco un post ‘sui generis’, ispirato da un mio amico che risponde al nome di Gabriele, il quale ha lavorato 35 anni alla Franco Tosi. Come sapete, la grande azienda di piazza Monumento, ha superato negli anni d’oro del boom economico i 5000 addetti, il mio amico Gabri è un importato da Tropea, e come tanti meridionali arrivati a Legnano, quando erano in fabbrica cercavano di intendersi coi colleghi del luogo, che, con una certa malignità, usavano il dialetto per farsi o non farsi capire dai forestieri… Qualcuno si impegnava anche e cercava di stare al gioco dell’integrazione dialettale, e un bel giorno, un collega, importato pure lui, arrivò di buon mattino a raccontare ciò che gli era successo il giorno prima, ne risultò una prosa molto tirata per le orecchie, che alla fine, ma proprio sul filo di lana, crollò…
Ier sira, ul me fioeu, l’è ndà sù a scara, oggesù, l’è burlà giò eee…
eee…(non riuscendo a trovare le parole in dialetto) s’ha ruppiu u vrazz… ( Ieri sera, mio figlio è andato sulla scala, è caduto a terra, e si è rotto il braccio…)
Ora, se volete fare uno scherzetto a qualche amico, partite con un t’el sè ? Ul me fioeu, ier sira…… Ci cascano tutti, e dopo le risate di rito, continuate a riproporlo, di norma ha sempre un discreto successo. Tag: ‘un meridionale in Franco Tosi’