IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
UN LIBRO, ED UN GRAZIE SPECIALE
19 ottobre 2018, una data da incorniciare: Legnano ha un libro di oltre 800 pagine in cui si riesce, come una macchina del tempo, a tornare indietro di un secolo… La Grande guerra, se chiediamo a dei giovani cosa è stata la Grande guerra, metà non lo sanno, in molti penseranno alla seconda, quella culminata con la strage di Hiroshima… Oggi, all’indomani della presentazione effettuata ieri sera, Legnano ha una grande chance, quella di conoscere meglio se stessa. Il prof Restelli, appassionato come tanti altri legnanesi di storia locale, si è dato da fare per molti anni x la realizzazione di questo libro, ma, come tutte le favole più belle, c’è sempre un personaggio che lavora nell’ombra e questa persona nel caso specifico, è una donna che risponde al nome di Renata Pasquetto, una ricercatrice instancabile, una coordinatrice che merita una menzione speciale. Ieri sera a lei un tributo speciale, con un applauso lunghissimo, i 150 presenti in sala hanno percepito che Renata è stata veramente il cardine di tutta questa avventura e spero nel prossimo futuro possa diventare una grande collaboratrice anche per testi meno impegnativi, ma ugualmente terribilmente emozionanti, come piacciono a me: tante immagini, poche parole per raccontare le storie dei nostri nonni, bisnonni, che hanno trasformato Legnano da ‘borgo’ a Città. Grazie all’amico Francesco che con i suoi scatti fa diventare tutto più bello, grazie all’amico Adriano che come me si è appassionato alla nostra storia e grazie a tutti quelli che contribuiscono con gioia a formare un archivio virtuale dove potersi riguardare da vecchi, dove si perpetua il lavoro iniziato da altri, da Giuseppe Pirovano, a Guido Sutermeister al giornalista Giorgio D’Ilario, che hanno voluto ‘scrivere’, dipingere, fotografare, quello che altrimenti sarebbe andato perduto… Andate ad acquistare questo libro se siete legnanesi curiosi, certamente ne guadagneremo tutti, la guerra è stata una parentesi, quando penso poi che i nati a fine 800 di guerre ne hanno vissute due, mi domando di cosa ci lamentiamo ora che siamo tutti un po dei ‘sciuretti’…