APRI UN LIBRO, FIOCCANO LE SORPRESE

Ho aperto un libro questa sera, uno di quei libri che la Banca di Legnano usava per omaggiare i propri clienti a Natale. Vedo una foto col ritratto di san Carlo Borromeo e tutt’attorno dei piccoli quadretti ove ‘lui’ ci ha messo mano per costruire chiese, conventi, monasteri…  Questa non la sapevo, mi andrò ad informare da chi ne sa di più, soprattutto sulla storia molto lontana da noi. A proposito in nostro san Carlo non è stato al mondo granchè, visto che è nato nel 1538 ed è morto  46 anni dopo, in poco tempo ha fatto cose strabilianti…

Questa invece è la Legnano di un secolo e mezzo fa: il tracciato della ferrovia fresco fresco, ma quello che vi dovete gustare alllargando la foto sono le strade, i nomi delle località… Quello che salta all’occhio per primo è il cuneo di terra tra Legnano e Legnanello dove si sono insinuate le grandi fabbriche lungo l’Olona: Mottana, Bernocchi, Cantoni, Dell’Acqua, Giulini & Ratti, Krumm… Hanno riempito tutto loro, mentre i primi due pezzi a nord sono in attesa di riconversione, verso sud è cambiato tutto… Da osservare la piazza Monumento, pareva in mezzo ai bricchi rispetto al centro, la chiesetta di san Martino era un crocevia, si riconoscono benissimo le vie Calatafimi, Cavour e Vittoria, la cinta di via Palestro, la Piazza, il Sempione ed il corso variegato del fiume, non si vede nemmeno il Castello, che c’era sicuramente ma il cartografo lo ha ‘mozzato’…

Poi un paio di foto che fanno molto vintage, quella più in alto potrebbe essere una bottega ricavata nei locali della vecchia casa Vismara esistente dove ora c’è largo Seprio… (foto antecedente ai primi anni 30 quando fu abbattuta per far spazio al nuovo palazzo e all’apertura appunto di largo Seprio che non esisteva)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proseguendo, ho trovato una sede della vecchia Banca di Legnano del 1923, quando da poco avevano coperto l’Olonella tra piazza IV novembre e piazza Carroccio ( che all’epoca non lo era ancora)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno scorcio ferrovia anni ’20, prima che l’energia arrivasse dall’alto e la ‘biloria’ fosse tolta come passaggio pedonale ( la vedete la in fondo), a sinistra le officine Bombaglio che poi diventeranno Comerio, con la caratteristica villa padronale con torretta…

E per finire un’immancabile immagine dell’opera d’arte dello scultore Enrico Butti, bella, nitida, poderosa…