BISOGNA CA PIRLA PERO’

Dai, stasera mi sento in forma e provo a dare delle spiegazioni semplici semplici, partendo dal passato e arrivando al futuro. Facciamo finta di non sapere cosa è successo in quella porzione di terra del pianeta che ora chiamiamo Italia, anche perchè, indietro di 4-5 secoli, di documenti comprovanti delle certezze su questo e quello ce ne sono sempre meno, non ce ne può fregà de meno sapere cosa succedeva a Legnano, sempre ammesso che già si chiamasse così nello stesso istante in cui presumibilmente a Betlemme di Giudea stava nascendo un Cristo di bambino, vissuto si dice fino a 33 anni e pure morto in croce. Ma andiamo avanti di una dozzina di secoli, qualcuno in tempi risorgimentali, porta a galla l’enfatizzazione di una delle tante battaglie che si sono ripetutamente combattute tra ricconi avidi di potere, si, una di queste la chiamarono Battaglia di Legnano, ma non c’è uno straccio di documento che sia una prova provata dell’esistenza di personaggi mitici come sto Alberto da Giussano. Quelli che hanno vissuto a Legnano nel 1500, ‘600, ‘700 e via discorrendo si sono adattati agli eventi, hanno cercato di sopravvivere come tutti gli esseri viventi al mondo fanno e hanno fatto in passato.  Una cosa è certa: ricchi o plebei, sotto la dominazione spagnola, austriaca, francese, del lombardo veneto, delle due sicilie del granducato o dellla madonna di porto Ceresio, se ne sono andati tutti… Ma qui mi sto perdendo e voglio arrivare all’anticamera delle guerre d’indipendenza, antesignane dell’unità d’Italia… Ma voi pensate veramente che ai Borbone delle due Sicilie interessasse  unirsi ai Savoia e agli altri regnanti per far nascere il tricolore ? Dai, pensate che in Puglia volessero unirsi a liguri ed emiliani in nome di una bandiera tricolore ? No, non ditemi che Garibaldi per voi è un eroe dopo tutto quello che ha combinato nel sud Italia dove ci sono decine e decine di associazioni che se potessero mettergli le mani addosso lo brucerebbero morto, leggere qualche libretto per credere…

Se ancora adesso l’analfabetismo non è debellato ed il 54% degli italiani possiede solo una licenza elementare, non voglio immaginare come fossero le statistiche 150 anni fa, o faccio finta di non immaginare, pensate solo che molti negozi a fine 800, sull’insegna mettevano la figura di un santo per farsi riconoscere nella marea dell’analfabetismo. Ma gli inglesi avevano deciso: l’Italia va unita, non si può avere nel mezzo del mediterraneo uno stato con tutte ste frazioni. Unità che per decenni è stata disconosciuta da tutti, ma cosa gliene fregava ad un agrigentino cosa succedesse nelle Langhe ? Per quale motivo doveva provare tanto affetto ? E il processo di unificazione durò anni, poi il tempo di capire quanti popoli vi erano contenuti et voilà, servita la prima guerra mondiale, altra bella carneficina di giovani vite in sacrificio per una cazzo di bandiera tricolore. Nel frattempo, anche da noi, la rivoluzione industriale portata dal nord fece sognare tanti pionieri e tanti umili contadini trasformatisi in mercanzia di braccia votate al progresso. Su questo non ho nulla da contestare, tra i pro e i contro, il fatto che sia arrivata sta rivoluzione,ha fatto bene a sto Paese Unito ancora alla ricerca di un’identità, al momento avevamo Re e bandiera. Poi c’è stata la generazione degli sfigati che han vissuto DUE guerre mondiali e anche li, c’è da chiedersi perchè sacrificarsi x una bandiera ? Noi, nati dopo, non lo possiamo sapere, ma giovani ci siamo stati anche noi, ed il pensiero di essere strappati dalle famiglie per andare al fronte, mi fa rabbrividire solo all’idea. Poi gli ultimi 70 anni di pace, dove c’era tutto da ricostruire e innovare, dove sconfitti e bastonati siamo divenuti giocoforza satellite degli americani che ci hanno dato la loro manina in cambio di fedeltà. E nel frattempo, milioni di Italiani han dovuto emigrare, fenomeno già ben presente dal 1880 in avanti. Da bambino, ho vissuto solo di striscio, sentendo i grandi parlare, la paura dei Terroni, sembravano persone così diverse da noi eppure sulla carta Italianissimi come noi… Le campagne vennero desertificate dalla manodopera a favore dell’industria del nord, il nostro sud è meraviglioso, ma solo descritto come luogo delle varie mafie locali. Misteri.

Ma io sono uno scemo qualunque, sfogliate il libro di Pino Aprile, e vi si aprirà un mondo.  Boom economico, il nostro Paese vive la stagione di chi si siede a fianco delle superpotenze del mondo e come tutti i momenti storici, ha alti e bassi, la Democrazia Cristiana regge per 40 anni, ne tentenna per altri 10, iniziano le stagioni delle stragi, non è tutto oro quello che luccica, ma si comincia a capire che la bandiera tricolore un po ci piace e l’Inno di Mameli ci fa emozionare… Prima tangentopoli sconquassa il mondo politico, poi a inizio millennio Euro e Torri Gemelle, piantano nel cuore degli umani italiani sentimenti di repulsione verso il mondo… Arrivano molti stranieri nel nostro Paese, i lavori più umili, non sono roba x italiani, il paese si è emanciapato a tal punto che dimentica la sua storia, si dimentica di capire che nord o sud, sempre Italia sono, e le isole si possono raggiungere con navi ed aerei. Intanto che noi ci arrovelliamo nei problemi quotidiani, e sono assai, l’Europa ha già deciso da decenni ormai che il continente avrà una moneta unica e una governance lontanissima da noi, che manco conosciamo, già non sappiamo chi siano i veri ‘poteri forti’ in Italia, figuriamoci cosa ne sappiamo di Europa. E allora maledetto Prodi che ci ha portato in questo inganno ( questo è oramai il pensiero dell’80% degli italiani). Ma se non volevamo l’Europa, cosa abbiamo fatto per non volerla ? Nulla. Abbiamo applicato per secoli il proverbio perpetuo “O Franza o Spagna, purchè se magna” ed ora, convinciamoci, siamo nelle mani degli uomini grigi europei, siamo una Nazione così vulnerabile da sola che una dichiarazione di guerra qualsiasi a sorpresa, da parte di Nembo Kid contro di Noi, ci annienterebbe nel giro di una settimana… L’Europa, volere o volare è il futuro delle generazioni che vorranno occupare queste terre almeno nel prossimo secolo, mi auguro anche oltre. L’Europa è il prezzo che paghiamo per il nostro menefreghismo, e il problema non sono gli sbarchi nei porti, il problema sono i nostri limiti, davanti a noi non vi è un’ idea condivisibile di futuro, i nostri discorsi sono stati abbondantemente annebbiati dai Berlusconi e dai Bossi del post 11 settembre ed ora sostituiti da gente senza arte ne parte come Di Maio e Salvini, con una pletora di aspiranti geni che occupa posti che non sono di loro competenza, con un Popolo (noi) incapaci di capire che se non puoi scegliere le persone che ti rappresenteranno è come andare sotto i ferri di un chirurgo e saper che dovrai morire. Il presidente Mattarella sa che non possiamo opporci all’Europa e il finto premier che spiega che ci son voluti 20 minuti per convincere Juncker, dice una palla pazzesca: Juncker ci ha messo 20 minuti a congedarlo,battendogli sulla spalla una mano e dicendogli fai come ti dico e goditi questi mesi di notorietà, non ti succederà mai più. L’Europa ha bisogno di sti fantocci, i politici sono quelli che hanno preso decisioni vere e chi ha voluto alzare forse i toni, ci ha lasciato la pelle dentro una renault 4 rossa… Gli italiani poi imbesuiti da figuri urlanti che oggi dicono una cosa (tipo fuori dall’Euro) e il giorno dopo dicono il contrario, dovrebbero essere cacciati a calci in culo seduta stante e Giggino e il Capitano di dietrofront clamorosi ne hanno fatti a quintalate. Vaaaa beeeene, li volete, teneteveli, purtroppo, ce li dobbiamo tenere tutti però e sto Paese senza idee per il futuro, dove andrà a sbattere ? Negli sfogatoi dei social ? Ma vaaa, serve leggere, informarsi, decidere cosa si è dentro, se non succede nulla di questo serve organizzare un fronte anti ciarlatani che sappia riconoscere persone valorose e capaci per portare avanti istanze nazionali… E quelli di prima ? E’ già roba vecchia, non serve guardare gli ologrammi, serve guardare avanti, non si fa politica sui social, sulle nutelle o sui tortellini o facendo gli sciacalli sulle tragedie come quella di Genova, gli scapppati di casa vanno mandati a scuola e reintegrati se meritevoli di laurea. Io da sta gente mi sento umiliato.