DIECI ANNI DI AMARCORD LEGNANESE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1935, ecco uno degli ingressi dei giardini pubblici di fianco alla chiesa della Madonna delle Grazie, giardini nati 10 anni prima sulle ceneri del vecchio cimitero in attività tra il 1808 e il 1898. Nel 1956 partirono i lavori per la costruzione dellla scuola media Bonvesin de la Riva inaugurata il primo maggio 1958

Non riesco ancora a crederci: sono già passati 10 anni da quel 4 gennaio 2009, data in cui aprii su facebook il gruppo Legnano in biancoenero (cosa hanno cancellato dalla nostra memoria). In questi 10 anni è successo veramente di tutto, la caparbietà con cui ho cercato immagini, la collaborazione di altre decine di amici, hanno fatto si che la passione non sia rimasta solo la mia, ma è diventata semplicemente ‘contagiosa’. Con la rete, abbiamo un po’ tutti imparato a conoscere e riconoscere il nostro passato, abbiamo gustato l’idea bella o brutta delle trasformazioni  della nostra Legnano, che in fatto di cambiamenti, ne sa veramente molto, dall’Unità d’Italia ad oggi, i 18 kmq sono rimasti pressochè gli stessi, ma da 6000, siamo passati a 60.000 abitanti, 160 km di strade urbane, una densità abitativa x kmq tra le più alte in Città metropolitana. Legnano laboriosa, Legnano che si domanda cosa farsene di decine di aree ex industriali dismesse, Legnano che tra le cittadine di medie dimensioni, fa sempre la sua porca figura. E allora perchè non pensare alla Legnano che sogna ? E’ bellissimo scorrere le foto di ciò che è stato, nessun legnanese del primo ‘900 poteva immaginare come si sarebbe trasformata la Città, considerata un ‘borgo’, un ‘paese’ fino al 1924, anno della consacrazione. E allora io ringrazio tutti quelli che sono arrivati prima di me e hanno scritto e documentato della storia della Città, partendo dall’eclettico Giuseppe Pirovano, al segretario G.B Raimondi, all’ing Guido Sutermeister, a tutti gli industriali che da qui son passati e qui hanno lasciato il segno, togliendo dall’economia di sussistenza migliaia di contadini dalle non troppo fertili terre, per dare loro un minimo di dignità in più in cambio della loro vita. Mi piace ricordare anche collezionisti e giornalisti che pazientemente hanno raccolto e custodito gelosamente le testimonianze, Franco Pagani e Dario Rondanini su tutti, ma anche Giorgio D’Ilario, il più famoso tra i contemporanei. Ma ingeneroso sarebbe dimenticare anche chi ha scritto qualcosa sulle guerre per esempio, o sulla vita dei Sindaci del dopoguerra. Insomma, in ogni tempo, giusto che qualcuno non abbia disperso la memoria, io, noi, con questo mezzo meraviglioso che è la rete, abbiamo diffuso conoscenza e, ci tengo a precisarlo, gratuitamente. E in questi 10 anni non abbiamo ancora conosciuto tutto, perchè la conoscenza è infinita, e ciò che si conosce, non è mai abbastanza, perciò contiamo di scoprire ancora molto, e siamo certi che nei giorni a venire, di novità scavate dalla memoria, ne verranno a galla parecchie. Il desiderio di scrivere un libro è grande, ma questo è già un libro dalle infinite pagine, intanto ci gustiamo questo, visibile anche a 50mila km di distanza… A seguire, random, alcuni scorci del tempo andato, durati qualche anno, ancora esistenti, o irrimediabilmente perduti… Gustateveli…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Siamo intorno al 1930 e quella che vedete si chiamava via Novara, sullo sfondo si riconosce ‘la Biloria’ il ponte in ferro pedonale che portava al di la della ferrovia in piazza Butti, inizio corso Italia, all’epoca cso Vittorio Emanuele, a destra l’imbocco di via Pastrengo, ora questo tratto è stato trasformato in ZTL . Via Mauro Venegoni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 







Uno scorcio di piazza san Magno AD 1911, a brevissimo verrà rifatta la facciata della basilica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 







Siamo nell’attuale largo Tosi, a sinistra , fuori campo, c’è già Palazzo Malinverni (1909), a destra il muretto dell’Olonella, qui a distanza di un secolo è scomparso tutto, la foto è databile 1915

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Madonna delle Grazie, il santuario risalente alla metà del 1600, quando era ancora tutto affrescato e non vi erano i grossi arbusti a nascondere la sua bellezza, In questa foto degli anni ’20 tutta la sua maestosità, La facciata in marmo voluta da mons Gilardelli, si inaugurò il 30 giugno 1934.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Un particolare del Macello Pubblico inaugurato come il Cimitero Monumentale nel 1898, ora in quell’area gli uffici della Polizia Municipale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 







Qui, se non vi scrivo la didascalia, difficilmente ci arrivate da soli: siamo in corso Garibaldi, angolo via Vittoria, un vecchio macellaio all’angolo e questo tratto è rimasto identico a 90 anni fa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anni 30, un rivoluzionario albergo in zona ‘Paradiso’, siamo sull’intersezione tra il Sempione e la ex Saronnese, la struttura è ancora esistente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 









Nel 1923 la casa a destra era dei Cittera, che la ristrutturarono e la resero molto più accogliente, è l’unica costruzione rimasta da quel lato della ‘vecchia Legnano’, da poco abbattuta ‘casa Vignati’ e più sullo sfondo gli uffici della De Angeli Frua

 

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