IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
L’ALBA DI UN GIORNO DIVERSO
Dopo aver vissuto la mia ‘prima volta’ nel Legnano calcio tra il 2011e il 2013 come impegnato in prima persona, ho trasferito la mia passione sportiva dallo stadio al palazzetto, questa volta in veste di spettatore e fino a ieri, direi, rose e fiori, ma la vita, lo sappiamo, non è una favola e la realtà è fatta di persone, di cose e di denari. Lo sport come i semi delle carte lombarde coi cuori, fiori, quadri ( i toscani li chiamano ‘mattoni’) e picche che poi è come dire spade, bastoni, denari e coppe… In un lustro abbiamo vissuto di tutto, il PalaBorsani partendo dal PalaKnights sembravano ‘mondi incantati’. Mantenere la categoria A2, vale a dire la serie cadetta dei campioni professionisti, non è facile e oltre alle persone motivate servono SOLDI , per fare cose belle serve quello sterco del demonio, difficile andare avanti a chiacchiere e sottili e taglienti critiche. Stimo il près Tajana e mai come ora, senza giri di parole si è arrivati ad un bivio: o saltano fuori gli sponsor o il giocattolo svanirà ( questa in sostanza è la panoramica uscita dall’ultima conferenza stampa). Che le difficoltà non siano partite da ieri, lo abbiamo capito tutti, abbiamo ancora negli occhi la perplessità del campionato appena concluso che, per fortuna, ci ha regalato quel colpo di coda da lacrime di gioia…
Dicevo un bivio, ma per essere precisi, direi una rotonda con 4 uscite e utilizzo la grafica del settimanale Settegiorni per fare le considerazioni personali…
Questa è la soluzione in cui c’è da scommettere quanti tifosi (noi insomma) sarebbero disposti a metterci del loro per raccogliere quei 250mila euro necessari oltre al main sponsor, botteghino e altro. Un lavoro faticoso, che a me piace molto perchè identifica un senso di appartenenza forte, la perplessità rimane quella di trovare 1000 sponsor disposti ad aprire il portafoglio per una passione, per tenere vivo un luogo di socialità sportiva davvero importante per Legnano. L’idea andrebbe però spiegata per bene e sponsorizzata nel giro di 15 gg ( entro un mese bisognerà pure iscriversi al prossimo campionato)
L’ipotesi 2 non è male, i denari serviranno lo stesso, cediamo una sorta di porzione di ‘sovranità’, ma essere ‘satellite’ della storica Varese, non mi fa paura, costringerebbe la società ad un patto preciso e puntuale, si continuerebbe a giocare al PalaBorsani, attualmente considerato come ‘il nostro piccolo palazzetto’, anche in questo caso si potrebbe mettere in appendice l’azionariato popolare più contenuto, quello dei 100 euro per aggiungere 100mila euro ad una cassa che piange sempre…
Faccio il tifo perchè l’Urania venga in A2 da sola, domani i ragazzi milanesi si giocheranno in ‘gara 3’ contro l’Omegna il secondo dei tre punti che servono per essere promossi, se l’Urania si garantisse da sola l’accesso in A2 vincendo la finale, farebbe cadere l’ipotesi di una fusione x il titolo, ce la ritroveremmo il prossimo anno come avversaria nel girone Ovest, con loro potremmo giocare ‘il derby’ vero tra due ‘milanesi’ (siamo o no città metropolitana ?). Domani sera andrò a vederli e tiferò certamente per l’Urania Milano.
Faccio finta di non leggere questa quarta e funesta ipotesi, vorrebbe dire ‘cancellare’ il Legnano basket knights e sarebbe una tristezza senza fine, capiamoci, la vita va avanti lo stesso, ai più rimarrebbe incomprensibile il perchè dello scavalcamento delle ipotesi precedenti, ma io sono un inguaribile ottimista e credo che si farà di tutto per scegliere la 1 o la 2 nel segno della continuità… Quasi dal nulla è stato creato un gran bel giocattolo, una preghiera al près: i denari fondamentali, ma anche le persone di valore non vanno perse per strada, come in ogni ambito, prima cosa la collaborazione, dal magazziniere al presidente, questo è il collante necessario e come ha concluso nel suo ultimo video il fedelissimo Max: “chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza” (Lorenzo il Magnifico 1449-1492)