PENSARE PENSOTTI

Andrea Pensotti, Mario Pensotti, due aziende distinte, uno stesso ceppo familiare che dal 1881 inizia la propria attività proprio nello spazio occupato ora da uno dei più bei edifici cittadini alle spalle del Guerriero del Butti…

Andrea, il capostipite, aveva lavorato nelle fonderie del Tosi per 7 anni, poi decise di mettersi in proprio e dalla fonderia alla costruzione di caldaie il passo fu breve, nel 1925 l’attività si spostò tra il Sabotino e via Firenze dove pochi anni fa, venne tutto raso al suolo in attesa di una nuova sede commerciale/residenziale che non ha portato fortuna, visto che il fallimento ha al momento fermato tutto. Mario, figlio di Andrea unitamente a fratelli e nipoti, aprì nel 1907 sulla XXIX maggio il suo stabilimento occupandosi più di macchine utensili che di caldaie e tre anni più tardi occupava oltre 50 persone. Ma il successo della famiglia cresceva inesorabilmente e nel 1963, la Mario Pensotti occupava oltre 400 persone, mentre oltre stazione gli omologhi parenti superavano le 500 unità alle dipendenze. A Mario, subentrarono i figli Carlo e Franco, il secondo fu per molti anni presidente degli industriali legnanesi (ALI), e dai primi anni 80, arrivò la crisi che mise in ginocchio entrambe le strutture che poi vennero prese di mira dalle occupazioni abusive (sulla XXIX maggio non ancora debellate visto la presenza di alcune strutture). La cosa curiosa è che ste due aree, hanno avuto la stessa sfortuna (progetto presentato, abbattimenti effettuati, ma ad ora 2019 nessuna prospettiva per il futuro), ora sono terra di nessuno, lasciando ulteriormente un buco nel cuore della Città. Peccato.

Per rinfrescare la memoria, ecco un immagine di via Firenze di 50 anni fa, la dove c’era il lavoro, ora c’è un deserto di detriti…