LA LEGNANO CHE NON MERITIAMO

E così, apriamo la seconda parte dell’anno 2019 con una bella figura di merda con il Popolo del Giappone, il quale aveva inserito nel loro tour sponsorizzato dal governo di Tokyo una data a Legnano, quella città in cui oramai da qualche mese, soffia una bufera politica mai vista prima in Italia. L’evento è stato fortemente voluto a suo tempo dalla ex presidente della Commissione cultura Federica Farina, una dei 13 ex Cosiglieri dimissionari per far cadere la giunta Fratus. Quando si intraprendono e si accettano eventi internazionali, non si pùò dimenticare il calendario solo perchè il sindaco è agli arresti domiciliari, un Consiglio esiste ancora per legge, qualcuno dovrà pure fare le veci del sindaco che non c’è. A Legnano abbiamo un consiglio con 14 consiglieri tra cui una presidente anziana la quale invitata dall’ufficio eventi a presenziare per il saluto istituzionale, ha preferito rinunciare all’ultimo momento, senza nemmeno coinvolgere uno dei naufraghi rimasti  (in sala solo il cons. Grillo e nulla più). Al teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi stasera poco più di 150 presenze sui 600 posti disponibili, una tristezza senza fine, nessuna locandina sui totem per spingere l’evento, evento che tra l’altro è stato tutt’altro che noioso. Questa ventina di artisti se ne va da Legnano pensando quanto siamo indifferenti, ma le pecche non sono solo degli organizzatori, all’interno del Palazzo ci sono sempre cose ‘da spingere’ e cose di cui fottersene bellamente. Tre ore prima dell’inizio dello spettacolo ci si è accorti che mancava il pianoforte messo in lista tra le cose da procurare, ci ha pensato il dott Guarnieri Antonio a recuperarne uno in tempo utile. Sul palco a fare gli onori di casa ci è dovuto andare l’ex assessore alla Cultura Franco Colombo e la ex Consigliera Farina, si, quella cancellata sulla foto col pennarello dal fenomeno… I giapponesi che sono dei Signori di nome e di fatto, si sono premurati di lasciarci un loro ricordo, noi nemmeno un grazie ufficiale, qualcuno, forse, pretendeva anche il sushi gratis, forse. Gente, ne abbiamo ancora così da correre prima di bullarci di essere ‘cittadini’, qui vanno fatti dei corsi di ‘bon ton’ istituzionale prima di permettere certi scivoloni targati ‘Città di Legnano’. Credo che anche il primo ministro giapponese, al ritorno in patria degli artisti, ci bannerà senza se e senza ma…

Un commento

  1. Il regista Monicelli diceva che gli italiani sono un popolo di cialtroni governati dai cialtroni che hanno fatto carriera. Mi pare che Legnano non faccia eccezione, visti anche gli ultimi scandali.

I commenti sono chiusi.