IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
BRUN BRUN… GIORGIO BRUN
Secondo me, tra gli over 50 legnanesi, 8 su 10 conoscono quest’uomo, un uomo che ha vestito mezza Legnano e tutto l’alto milanese, un uomo discendente da una famiglia di sarti nata addirittura nel 1820 si, avete letto bene, quasi 2 secoli fa… Io lo conobbi 4 anni fa ad una delle serate del Welcome Hotel, quegli ‘Incantesimi della nostalgia’ che lasciano sempre il segno e Giorgio mi lasciò veramente una bellissima impressione, la sua signorilità, il suo modo di porsi da vero gentleman, uno stile unico il suo. E allora prendo spunto da quei ricordi vissuti e da un articolo ‘rapito’ da una vecchia ‘Martinella’ del 1998 a firma di Cristina Masetti per trasmettervi qualche data e qualche informazione. Quindi il nonno di Giorgio, Luigi Brun diede il la nel 1820 partendo da una sartoria artigianale, il figlio Vittorio fu la seconda generazione, e fu lui a capire che al nord e precisamente a Legnano si potesse arrivare e aprire un vero business. Oggi, ho chiacchierato per un’ora intera con Giorgio per inserire alcuni particolari ed uno di questi è stato la scoperta che assieme a suo padre, nel 1909 arrivò anche lo zio, il quale si occupava di sartoria artigianale nel negozio attiguo in cso Garibaldi, mentre il padre Vittorio cominciò a vendere Facis, una marca rimasta in voga decenni e decenni. La dove ora c’è la Credem fino al negozio di Cremonesi a inizio 900, c’erano loro. Poi la svolta nel ’65 con la nuova apertura di cso Italia di fianco al Bennet market dell’epoca e nel 1980, ricorderete certamente l’apertura in via De Gasperi sotto i portici che girano verso cso Italia quando nacque una amicizia speciale e che dura tutt’ora con Ermenegildo Zegna. Giorgio Brun ha avuto con se il padre Vittorio fino a 50 anni fa quando ci lasciò, ora a 87 anni, sente di essere un filo ‘stanco’, ma non rinuncia mai alle visite nelle vie milanesi, le vie delle vetrine dell’alta moda… Devo ringraziare la figlia Antonella che ha fatto di tutto per farci incontrare, potevamo stare a chiacchierare fino a sera inoltrata, la lucida mente di Giorgio è una sorta di enciclopedia, anche lui come commerciante non accetta la parola ‘concorrente’, per lui, tutti coloro che vendevano vestiti erano ‘colleghi’, ciascuno con le proprie peculiarità… Già al Welcome Hotel, ricordo come sottolineava il fatto che Vinicio è il top per l’abbigliamento legnanese, e si capisce che quando uno ha goduto della propria attività a piene mani, non gli sfiora mai l’idea di essere invidioso di qualcuno. Giorgio Brun era fiero di vedere clienti che arrivavano da lontano, anche da Genova mi diceva, è arrivato ad avere anche 30 dipendenti e se ha usato questa sua signorilità sempre, ci credo che tutto sia durato così a lungo e con tanto successo… Dall’abbigliamento per l’esercito austro ungarico ad un nome indimenticabile per Legnano, Brun infatti si scriveva con la dieresi, alla tedesca, poi il passaggio dal Veneto per poi approdare da noi. Grazie Giorgio per aver ‘regalato’ a Legnano tanto prestigio, vero, il lusso non era per tutti, ma guardare certe vetrine era gratis, e anche da bambino, era bello ammirare quel mondo che sembrava fatato…
Il mio più bell'abito da sera lungo laminato scollatissimo ero una giovane sposa anche piuttosto bella ragazzi a un ricevimento di nozze di una amica carissima con un nobile un successo strepitoso grande Brun e poi tanti altri acquisti ma quello è stato il primo
Vorrei ricordare anche la linea bimbo con prezzi abbastanza accessibili.
Ma è soprattutto la qualità che ha fatto del marchio Brun un riferimento per decenni.