IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
LA MATITA DI GIOTTO
Questo episodio lo devo appuntare sul blog perchè è stato un momento altamente emozionante… Ieri, mi sono recato da un’amica per fare quattro chiacchiere, un’amica speciale ad alta densità di sensibilità, una ‘mamma brava’ che ama e segue i suoi figli come pochi… Ad un certo punto il maschietto più grande, chiamiamolo Paolo, 8 anni le porge un bellissimo disegno tracciato a matita e pronto da riempire coi colori, e quando mai te lo aspetti, track, scatta la crisi: “mamma, questi pastelli non vanno bene, scricchiolano e mi fanno venire i brividi, voglio i Giotto”. Quello che sembrava un capriccio stava sfociando in una piccola tragedia, il disegno a matita era veramente fatto bene, dovevo intervenire. Ricordavo che nella cameretta dei miei (furono) bambini, c’è un cassettino che conterrà almeno 200 matite colorate di ogni genere, e come un fulmine sono intervenuto dicendo “niente paura, adesso vado a casa e i Giotto te li porto io”. Paolo mi guarda cercando di capire se lo stavo prendendo in giro: ” dammi 10 minuti che vado e torno coi pastelli che desideri”… Saluto e mi dirigo verso casa, pensando che se in quella scatola non ci fossero stati dei Giotto che figura ci facevo? Ma ero troppo sicuro che in quel ben di dio, non potevano mancare. Infatti c’erano e si riconoscevano per la forma cilindrica a dispetto della maggior parte di sezione esagonale…Ho messo assieme una ventina di colori, un bell’elastico, includendo anche qualche Faber Castell bicolore et voilà, la magia si è avverata: sorrisone panoramico, un bel 5 scambiato con la forza dei maschi e via sulla scrivania a terminare il disegno… Alle volte basta poco, anzi pochissimo per creare un’emozione, gli occhi felici di un bambino valgono più di un lingotto d’oro…