IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
IL PROBLEMA STA ALLA RADICE
E non la si vuole capire, non è bastata la sconfitta del 2017, la politica nelle segrete stanze a loro piace troppo. Poi ci sono le ‘civiche’, capaci fino ad un certo punto di comprendere che a Legnano solo con queste liste si partecipa e basta, cercando invece intese con quello che rimane, si uniscono le forze e si conquista la guida della città. A destra, diciamo così, col ‘sistema Legnano’ si sono identificati da soli, nessun non indagato ha espresso opinioni di condanna verso ciò che è successo, ed io dovrei credere a questa gente ? A sinistra hanno la presunzione di dover fare i capoclasse senza spiegare a nessuno le loro intenzioni e se gli chiedi su che basi cominciare, ad esempio indicando un candidato Sindaco ideale, tutto tace, anche se tra gli attori nei salotti buoni ci sono già dei nomi corrispondenti a persone in carne ed ossa. Questa pantomima l’ho già provata e sperimentata nel 2017: riunioni, incontri, conferenze, decine e decine di persone che si affacciano e a seconda delle simpatie o antipatie si aggregano o salutano. Possibili candidati a Sindaco che aspettano l’ultimo mese per esporsi, finale del cinema, vincono le elezioni quelli che hanno un simbolo sulla cresta dell’onda, punto. La lezione è questa: nel 2017 la coalizione di centrosinistra perse perchè sbagliò la riconferma di un ex Sindaco che nel silenzio aveva anche fatto bene, ma mediaticamente era da bocciare. Il polo civico fece anche un buon risultato, ma solo per fare opposizione. Il centrodestra vinse con un candidato improponibile, avrebbe vinto anche Paperino. Questi due anni di amministrazione targata ‘crème di centrodestra’ hanno dimostrato tutta la propria mission: prendere il potere e fare della città ‘cosa propria’, tutto a spese dei contribuenti naturalmente, senza rispettare il minimo essenziale per una democrazia moderna, rispettare cioè l’autonomia del Consiglio Comunale luogo per me sacro per il rispetto delle volontà popolari rappresentati dai consiglieri eletti. Forse a qualcuno non è chiaro che l’attuale Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia legnanesi, nel silenzio, senza rilasciare alcuna dichiarazione di intenti da qui a maggio 2020, potrebbe anche vincere al primo turno se di fronte si trovasse un avversario che invece di costruire un’alternativa forte, gioca al ‘piccolo chimico’ per sbarazzarsi dei personaggi scomodi (io potrei esserne un esempio, ma non solo) e tramare nell’ombra come il vecchio Mazzini fece per arrivare al nodo dell’Unità d’Italia…
ALT ragazzi, se non vogliamo perdere del tempo, ci si confronta alla luce del sole, l’obiettivo comune è di amministrare per i prossimi anni senza avere tra i piedi opportunisti e leccaculi, gente che non cerchi teste di legno da piazzare, gente che vuole collocare figli e mogli nonchè cugini, cognati e parentela varia. Col Comitato Legalità abbiamo effettuato un lavoro sulle coscienze legnanesi che vale come un lingotto d’oro, e nel Comitato eravamo presenti e siamo presenti trasversalmente con esponenti simpatizzanti a quel che rimane della destra e la sinistra, passando per i vecchi compari dei 5 stelle… Simboli e ideologie andrebbero buttati nel cesso, presentato un programma amministrativo di due pagine e da dopodomani si comincia la ‘raccolta del consenso’ porta a porta, guardando negli occhi i propri elettori, promettendo loro una proposta seria, siamo adulti e le favole servono solo a stimolare la fantasia dei futuri adulti legnanesi… Si parta dunque da una semplice bozza di priorità, si facciano avanti coloro che se la sentono di candidarsi a Sindaco/a su un programma preciso, e ci si metta tutti a competere per conquistare un seggio in Consiglio Comunale, quel seggio importantissimo che non porta ricchezza, non porta lustro, ma porta certamente il peso e la responsabilità di controllare l’azione di governo promessa a tutti gli elettori. Per Natale ( mancano meno di 90 giorni) ai legnanesi deve essere chiaro tutto ciò che vogliamo fare, i legnanesi hanno il diritto di sapere con largo anticipo chi guiderà la città per 5 o 10 anni, questo si chiama CORAGGIO DI FARE POLITICA. Qualsiasi cosa di diverso da questa proposta avverrà, sarà un disastro, vale a dire: la città tornerà nelle stesse identiche mani di prima, e allora ci si potrà ritirare tutti in un convento a pregare, sbagliare un rigore a porta vuota è proprio da coglioni.