IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
MODELLO LEGNANO
Questa sera al centro Pertini nel quartiere Mazzafame, c’è stato un incontro promosso dal pd per cercare di capire quale futuro dare a Legnano, tra i relatori sul palco, i portavoce delle civiche uscite dal commissariamento del Comune, altre civiche ipoteticamente attive, antifascisti, m5s, potenziali liste… Mancava il presidente del Comitato Legalità, mancava un protagonista della lotta come Franco Brumana, mancavano anche dei civici di strategia. Si, serve una strategia per battere quelli che hanno preso per il culo la Città intera e che hanno il coraggio di parlare, con 3 ‘big’ (ex sindaco, ex vice sindaco e ex assessora) ancora agli arresti domiciliari. Li ho ascoltati tutti, attentamente, ma alla fine ho capito che non hanno compreso proprio nulla, sono convinti un po tutti di essere i protagonisti di Alice nel paese delle meraviglie, non hanno capito che qui è come nella bellissima ed emozionante canzone di De Andrè ‘La guerra di Piero’, chi spara per primo, ha ucciso l’avversario. Allora ho lanciato un appello che in sintesi dice questo: PER VINCERE non ci si può presentare con 10-12 simboli, bisogna ridurli a 5, forse 6 per esagerare: 5stelle, che sono alla fine una civica col mantello del partito, il PD che rinuncia al proprio simbolo e si trasforma in un gruppo di 24 candidati forti, Legnano Cambia che di diritto merita un posto tutto suo nel civismo per il centrodestra che si ribella alle angherie, e altre 2/3 fusioni che comprendano le già esistenti realtà. Si trova il Candidato Sindaco/a senza perdere tempo e assieme a lui/lei si coordina il percorso da seguire. La Legnano coraggiosa, la Legnano delle Persone, solo così potrà vincere la battaglia elettorale, dopo aver vinto quella legale. Il pd a Legnano potrebbe essere un problema per gli elettori di centro, per i moderati rimasti frastornati da tutte le vicende fin qui vissute degli ultimi 6 mesi. Pd e 5 stelle sono in trepidante attesa dell’esperimento Umbria, e comunque finisca la storia la nel centro Italia, qui a Legnano è un’altra cosa, serve solamente una unità di intenti, chiamiamola sui 10 punti condivisi e un candidato Sindaco che si palesi al più presto, che abbia l’autorevolezza di avere la S maiuscola davanti a tutti noi. Se non finisse così dopo gli interminabili dibattiti, Legnano riconsegnerà ai gramegna qualsiasi che vogliono piazzare la moglie in qualche posticino, ai gramegna qualsiasi che vogliono il ristorante travestito da biblioteca al parco Falcone Borsellino, ai gramegna della via Cavallotti, ai gramegna del ‘lei non sa chi sono io’, ai gramegna del ‘sistema Legnano’, quello che l’obiettivo è approfittare dei soldi di tutti per farsi i cazzi propri, coi simboli di questo centrodestra, bollito, colluso, disonesto, di cui abbiamo appena vissuto la triste epopea. Come sempre, chi vuol esser lieto sia, e se volete fare la fine di Piero, il piatto è servito.