IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
LA ZIA LUIGINA
Lei era la ‘zia Luigina’, mia cognata, mamma di 3 figli, nonna di 7 nipoti, nata nel 1950 e non ancora anziana è stata portata via da un maledetto cancro che le ha invaso il corpo… Oggi ero al suo funerale che nella sua tristezza è sempre un funerale, il momento del distacco definitivo. La cosa che più mi ha colpito è aver visto alcuni dei nipotini piangere disperatamente, hanno perso la nonna, con lei, hanno passato molto tempo, forse troppo poco… Non si sa mai quale sia la morte migliore, anzi, non esiste una morte migliore, la morte per gli esseri viventi è orribile per tutti, più orribile ancora se si muore giovani o relativamente anziani. Quasi settant’anni, l’unico vantaggio di morire a quell’età è di non aver vissuto la vecchiaia quella vera, quella dell’anticamera naturale verso l’infinito, quando anche il corpo dice ‘basta’ perchè ridotto al lumicino. La zia Luigina… Ci siamo frequentati poco, la distanza di abitazione ci ha messo del suo, nella frenesia della vita moderna, ci si vede poco anche se si abita ad un km di distanza, figuriamoci a 100, si nasce per caso, si diventa parenti alle volte senza saperlo, si condividono tanti momenti belli con figli e nipoti e poi si va, verso l’oblio… La zia Luigina era nata a Bobbiano, un paesino di pochi abitanti nelle colline piacentine, oggi per me è stata la prima volta in cui ho messo piede in quel luogo a 600 metri sopra il livello del mare, nella vallata del fiume Trebbia, ho visto la casa dove è nata, ho visto il cimitero dove è stata posata e chiusa vicino a sua mamma e a suo papà, figlia unica, ha voluto rimanere vicino a chi l’ha desiderata e amata, una fine da libro cuore, la in mezzo al mondo che potrebbe essere qualunque punto nel mondo ai piedi di una torre dell’anno 1000, che fa da sentinella per la morte eterna… Ciao Luigina.
Mulazzi Luigina Bobbiano 4.6.1950 / Gossolengo 28.10.2019