N AVIGAN DO

La bellezza di internet è quella di sapere che puoi essere qui ed anche a 10mila km da qui, parole, immagini, tutto quello che vuoi sapere o vedere o comprare è a portata di click. Come tutte le cose belle e funzionali ha dentro un inquinamento di fondo e per quanto ci si creda liberi di navigare in questo mare infinito, siamo in una gabbia, la rete, come si dice, che ci controlla ogni movimento, ogni nostro gesto. Anche la tv nata da noi 66 anni fa, poteva essere un mezzo straordinario di ‘conoscenza’, è diventata quasi da subito un mezzo per tenerci gregge, per farci passare momenti spensierati, peccato, o forse perchè va bene cosi. Ho intitolato il post N.AVIGAN.DO prendendo spunto da ciò che ha fatto smuovere un ragazzo dall’accento romano sulle speranze di guarigione con quel farmaco. Il virus del messaggio, in questi 2 giorni ha scatenato di tutto: insulti e apprezzamenti, e per quelli ‘vecchi’ come me o  più di me , sicuramente sarà tornata alla mente la famosa diatriba del caso del prof. Di Bella, lo ricordate? Settimane e settimane di testimonianze pro e contro la cura dell’esimio professore, teorie, complotti, interessi di vari ‘potentati’… Finì tutto in una bolla di sapone, il prof morì, ereditò gli studi il figlio e nei seguenti 40 anni si continuò e si continua a morire di cancro di varie specie . Oggi siamo addirittura incarcerati per questo virus che spaventa tutto il mondo, basta connettersi con un qualsiasi sito di webcam mondiali e vedrete quanto deserto c’è, sia in Italia sia in altri posti dislocati lontano da noi… Il nemico si chiama PAURA DI MORIRE.  Sto ragazzo ha ‘osato’, ma tra le tante bufale che girano, qualcuno lo ha preso sul serio, almeno a parole: l’Agenzia del farmaco italiana ha detto ok alla sperimentazione, Zaia e Fontana hanno detto si, forse perchè dire ‘sperimentiamo’ non costa nulla, la cosa che mi fa paura, diciamo così, è che, passato il fuoco di paglia, tutto poi tornerà come prima, e come dice il vecchio saggio in maniera cinica “tanto di qualcosa bisognerà morire”. Se andate sul sito aggiornato in tempo reale italiaora.org scoprirete che nella sola Italia muoiono circa 1800 persone al giorno, contro 1200 circa nuove vite, muoiono di cancro circa 500 persone al giorno nel silenzio assordante, che solo nell’intimo  suona fortissimo per i parenti delle vittime… Quando sarà finita sta storia, inizieremo ad aver paura di darci la mano, di abbracciarci, di darci un bacio, di questo forse non ce ne rendiamo conto, avremo i nostri problemi per le nostre attività lavorative (chi più e chi meno) ma dovremo giocoforza andare avanti. I nostri bambini, ragazzi, giovanotti, non ne verranno fuori serenamente da questo trauma, sentiamo tutti il desiderio di tornare ‘liberi’ di poter organizzare le nostre giornate. Gli sciacalli della politica e degli interessi personali, troveranno indici da puntare su tutti per cercare consenso, a Legnano senza sindaco bisognerà inventarsi qualcosa non avendo il bersaglio da colpire verbalmente. Che AVIGAN sia una parola di speranza universale per tutti i problemi del mondo, non solo quelli per sopravvivere, ma semplicemente per ‘vivere’ questa breve vita… Gli anagrammi di ‘vagina’ e ‘naviga’ sono beneauguranti per il futuro della specie umana sul pianeta terra.