IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
IL SIMPATICO FRANCO LANDINI
Oggi ho tolto dallo scaffale della mia biblioteca, il libro “Tenete alte le nostre bandiere”, messo in commercio nel 2010 dal Circolone. Franco Landini è il protagonista del racconto e la curiosità è nata dall’intitolazione del nostro bocciodromo di via Massimo D’Azeglio, ricordavo la polemica per la sua intitolazione, in lizza con lui c’era l’industriale Guglielmo Donadoni , i due in vita erano amici, hanno condiviso battaglie sindacali in Tosi, poi il Guglielmo si è staccato ed ha fatto fortuna, Landini ha consumato la sua carriera come sindacalista fino al 1985 nella sua azienda. Il fatto che abbia trascorso 29 anni da Consigliere comunale, rende la sua figura più interessante dal punto di vista della ‘legnanesità’, essere stato eletto dal 1964 al 1993, è un bel record. Ha vissuto con Sindaci di spessore il buon Landini e la sua vita legnanese durò dal 20 luglio del 1928 al 1° gennaio del 2007. Fu anche presidente dell’ANPI.
Eccoli i due amici mentre si scambiano un premio relativo ad un torneo di bocce sotto lo sguardo compiaciuto dell’assessore Battaglioli, il destino della loro amicizia era proprio in quell’appezzamento di terreno, il vecchio campo di via Lodi con annesso bocciodromo ‘della Manifattura’, ora rivive in altra forma, col bocciodromo Franco Landini e annessi campi da calcetto in sintetico. Anche quel luogo da giorni deserto per questa maledetta emergenza sanitaria… Io non voglio raccontare la storia del libro, chi fosse interessato lo troverà in libreria o direttamente al Circolone, vi dico solo che questo uomo a Legnano ha lasciato un segno, molti di voi lo avranno conosciuto e voglio postare qui sotto qualche immagine che ci riporti alla nostra cara vecchia Legnano in biancoenero, un paio di foto sono veramente interessanti, scattate in via Verdi e in corso Italia.
Probabilmente, non fosse saltata la giunta Potestio nel 1993, il Landini avrebbe superato la soglia dei 30 anni da Consigliere, avere avuto la fortuna di vivere quei 30 anni di cambiamenti sostanziali della Città, non è male, ogni epoca comunque ha il suo bello e i suoi momenti depressi, un po come noi adesso, ci siamo inceppati, ma tutto riprenderà in qualche modo…Ah, dimenticavo la nota di colore: sfogliandolo ho ritrovato una vecchia banconota da 5000 lire che mi ha riportato indietro nel tempo, non la trovavo più e la davo per perduta, oggi mi ha regalato un sussulto di buonumore…
Grande uomo e amico di mio nonno, il primo a destra nella foto di via Verdi.