IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
ERO UN BAMBINO COL MANGIADISCHI
Noi siamo un libro, ogni giorno una pagina, e ogni pagina la si può scrivere o lasciare bianca, spetta alla memoria interna registrare qualcosa. Qui avevo quasi 9 anni ed oggi, mentre pennellavo nel locale caldaia, mi è venuto a mente quel periodo in cui, arrivata sera, mi ficcavo sotto le pesanti coperte perchè in camera non vi era riscaldamento e cominciavo a pensare a quel giorno in cui non ci sarei stato più… Lasciare le mie cose, i miei fratelli, i genitori, gli amici, la nonna e non esserci più… Piangevo e mi vergognavo di piangere perchè in camera con me c’era la nonna e i miei due fratelli e non volevo mi sentissero, l’angoscia volevo tenerla tutta per me… Non so quanto sono andato avanti, per fortuna non era così tutte le sere, negli ultimi giorni mi sento un po emotivamente fragile e penso a tutti quei bambini, ragazzi, costretti a questa infinita quarantena senza contatti se non quelli genitoriali…Cosa penseranno? Come potranno scaricare le loro tensioni ? Quanto mancherà loro la vita reale? Che messaggio caveranno da questa battaglia contro l’invisibile ? Qualcuno avrà gli incubi? la Play station, il telefonino, possono sostituire in toto le mancanze motorie ? Non lo so, me lo domando, me lo domando anche per gli adolescenti che hanno davanti un periodo già delicato… Non tutto vien per nuocere, magari tanti bambini sono felici di stare full time coi loro genitori, ma la prigionia è sempre prigionia, e le valvole di sfogo servono, il lavoro per gli adulti è come il gioco per i minorenni: necessario. Che non succeda che il 4 maggio con le dovute cautele, non si possa ricominciare a vivere liberi, il virus, posso dire stocazzo di virus, non può tenere in scacco questo mondo, è di ieri la testimonianza del dottor Maurizio Borghetti che ci dice che il babau sta perdendo molta forza e non si arriva quasi più allle polmoniti letali…
E allora, il messaggio è: vogliamo tornare a far suonare il mangiadischi, vogliamo tornare a guardare i nostri compagni di classe almeno negli occhi, le nostre maestre, i nostri prof, vogliamo vedere come ci si possa organizzare per giocare a calcio, a basket , a pallavolo, a scherma o a nuoto… Il covid è pericoloso o addirittura letale ? Questa prigionia prolungata farà danni che per qualcuno saranno irreversibili. Ho provato da bambino sentire tensioni altissime in famiglia, avevo 6 anni, il secondo fratellino appena nato e un noto imprenditore legnanese decise di non pagare più mio padre un lavoro da 30 milioni…I 15 dipendenti dovettero rimanere a casa, mio padre restituì i macchinari perchè non aveva un quattrino, e iniziò a girare il mondo per mantenere la baracca…Se non vi è mai successo, siete fortunati, ma all’epoca il lavoro c’era per tutti i gusti, ora, a distanza di 50 anni, il panorama non è certo roseo e tutti quegli uomini e donne che con uno stipendio potevano tirare a campare, a chi chiederanno aiuto ? I bambini se ne accorgono anche se non sembra e le tensioni familiari fanno tanto male quanto le cinghiate… Lasciateci la nostra libertà, non inveite contro la libertà, un altro inganno sta per travolgerci, rimaniamo umani sempre e soprattutto… E il nostro mangiadischi ci tenga in allegra compagnia, le mie pagine sono piene di canzoni che hanno segnato il tempo che ho vissuto…