DAL 1906, VIA CAVOUR 24

 

Questa è una foto che hanno in pochi, me l’ha data la mia amica Antonietta che con me ha vissuto diversi anni in questo caseggiato, voluto per i suoi operai e operaie da Carlo Dell’Acqua… I suoi stabilimenti insistevano nell’isolato a fianco; Cavour, Micca, Vittoria e 29 maggio, la via don Emanuele Cattaneo è stata ‘inventata’ nei primi anni 60, quando si cominciò ad abbattere il vecchio opificio per costruire i palazzoni, unico pezzo superstite, la villa all’angolo tra la Micca e la via della Vittoria. Ma torniamo al mio vecchio cortile, li sono nato, in casa, all’interno 19 e li son vissuto fino a 16 anni e mezzo, li ci sono le mie prime seimila pagine della vita, pagine indimenticabili. La foto postata sopra e della metà degli anni 50, non si vedono ancora i due palazzi ora esistenti e cioè quello all’angolo con la 29 maggio , ma si scorge solo l’unico cortile rimasto in mezzo del vecchio calzolaio Mantegazza, guardate sotto la foto tratta da Maps:

Inizialmente, i 36 appartamenti, 9 per scala, avevano a disposizione 36 appezzamenti di terreno ciascuno per ogni singola famiglia, poi, dopo la chiusura della fabbrica il lotto venne acquistato da Primo Colombo, noto in città per il commercio di legnami che aveva il suo deposito tra le vie Mazzini e Calatafimi (fu anche giocatore e presidente del Legnano Calcio), poi per esigenze di boom economico, si costruì il palazzo di via Mazzini 25, nel 1955, e il proprio deposito ove ora c’è il palazzo più nuovo (centro immagine), mentre tra il ’69 e il ’70 tirò in piedi il palazzo di via cavour 22, non so dirvi se lui direttamente o vendette il terreno x costruirlo. Questo diciamo è stato l’isolato della mia infanzia e quel cortile, nel bene e nel male, la mia vita di fanciullo, divenuto li adolescente… Il tratteggio rosso rappresenta la fermata della tramvia Milano –Gallarate, dove c’è l’edicola se notate è stato creato uno slargo coi giardinetti, li c’era il doppio binario, dove poter far incrociare i convogli provenienti uno da Gallarate e l’altro da Milano, l’edicola li è esistita da sempre, forse in passato (1880-1951) fungeva anche da piccolo servizio ristoro. Dal 16 luglio 1963 al 24 dicembre 1979, quella è stata la mia casa, sono innamorato di quel luogo, potrei farci un film… Eravamo tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze, un sacco di vecchiette e di famiglie ed il cortile luogo di incontro per ogni stagione, la TV non aveva ancora contaminato le menti ed il trovarsi a giocare con gli altri, o vedere la gente che portava la sedia da casa per formare capannelli di ‘chiacchiera’, era impagabile… Il lavatoio in pietra, le nicchie per i bidoni dove si buttava la spazzatura, i sassi sparsi per quasi tutto lo spazio, i pali per stendere la biancheria e quando moriva qualcuno, gli stand neri preparati sul cancellone per rendere omaggio alle salme… Le cantine, luoghi magici per noi bambini, non vi erano citofoni e nemmeno le porte chiuse agli ingressi delle 4 scale, il passaggio da via Cavour a via Mazzini sempre aperto per tutti. Ora il lavatoio è scomparso, per lasciare i posti auto ed il cortile pure, le 4 scale sono chiuse da 4 portoni apribili solo citofonando, non c’è più il deposito dei legnami ma lo spazio privato è sempre quello… Allora vi posto alcune delle foto fatte in quel cortile e nei pressi, da bambino noi non venivamo molto fotografati, c’era la Maria, amica di famiglia che ci fotografava  qualche volta e per fortuna c’è stata lei a ricordarci quelle vecchie pagine di vita…

Questa è del 62/63, guardate i tigli piantati da poco e la vecchia edicola la sull’angolo Micca-Mazzini e all’orizzonte il nuovo palazzo dove da anni c’è lo studio dentistico del dott Brandolini