IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
SCORAZZATI
Ed ecco arrivato il week end della gita a Lugo, cittadina molto carina non distante da Ravenna, Imola e Faenza, un Comune di 116 km quadrati con poco più di 30mila abitanti, densità 270 ab x kmq (Legnano 60mila abitanti in 18 kmq densità 3300ab x kmq).Già questo dato fa pensare a due stili di vita differenti, con rapporti sociali differenti, dove l’industria occupa una piccola parte e il ‘grosso’ lo fa l’agricoltura. Lugo rimane una città piena di storia e basta girare un po’ il centro per capire che li, cristiani ne sono passati tanti nei secoli dei secoli… Ma io sono andato la per rivedere dopo circa 40 anni 5 dei miei 6 cugini generati dallo zio Severino e dalla dolcissima zia Chiara… Stasera ho dovuto tornare, ma volevo stare la ancora con loro, le emozioni si sono susseguite senza tregua, e vi do solo un dato: questi miei cugini, hanno in tutto 34 figli e vi assicuro che tutto ciò è bellissimo e mi sento scemo ad aver aspettato fino ad ora per andare a trovarli… Ho conosciuto le loro mogli e mariti e chiacchierare tra noi sui ricordi della fanciullezza è stato davvero come entrare in un cinema: guardarli negli occhi, vedere le somiglianze coi loro figli, vederci invecchiati di 40 anni, mi ha fatto palpitare davvero il cuore, a avrei voluto rimanere li ancora un po… Due di loro fanno i fornai, e le esigenze lavorative chiamavano all’appello, il mio coscritto Matteo di professione gelataio è stato chiamato a Riccione , ma la sensazione più straordinaria è stata ritrovare la cugina Emanuela col suo simpaticissimo marito Guido e i suoi 14 figli in un ambiente tipo ‘la casa nella fattoria’…No raga, quanti abbracci, quante risate e racconti in poco tempo…Non sbarrate gli occhi, è bellissimo, è un giardino nell’Eden romagnolo, è la dimensione più umana che si possa godere da esseri viventi…E io sti cugini ritrovati li voglio ringraziare anche pubblicamente, esempi di coraggio e di umanità che spesso si liquidano con giudizi negativi e lapidari…E la voglia di ricordare tutti i loro nomi, i loro volti che mutano essendo qualcuno di loro già papà e mamma… Anch’io sono un mezzo Corazza come loro, ma loro sono speciali per infiniti aspetti, primo tra tutti, la capacità di accogliere e di essere sempre umani… Non ho scattato foto con loro perchè devono essere queste righe la nostra foto di vite parallele vissute con un fattore comune: i nostri nonni Giovanni Corazza e Pasqua Pavan, classe 1902 e 1906 hanno creato una specie di ‘palazzo della gioia’ dove assieme alle gioie ci sono anche tanti dolori, come in ogni famiglia del mondo, ma noi mezzi Corazza abbiamo nel dna un ingrediente speciale: la voglia di vivere, che in tempi come questi, duri per tutti, non scalfiranno nè entusiasmo, nè magagne insuperabili. La vita è questa scommessa qui, il buonumore, aiuta ad affrontare ogni alba e ogni tramonto…Grazie ancora ragazzi !