STEFANO CHE COLPO…

 

O Stefano… Scendo da via Mazzini e trovo stampato su quel muro della ex Bernocchi il tuo nome e cognome… Oddio, cosa è successo ? Ci ho parlato assieme un paio di settimane fa… Ma la vita è legata ad un filo, mi hanno raccontato che hai terminato la tua esistenza davanti agli occhi atterriti dei tuoi genitori Adele e Bruno… Ti ho visto crescere all’oratorio quando io e Paolo Formigoni per almeno un paio d’anni vi facevamo da animatori a voi nati nel ’71… Sei sempre stato ‘originale’, non amavi giocare a pallone come tutti, ma ti piaceva un sacco chiacchierare, a differenza del tuo fratellino Massimo che nei cieli vola con aerei potentissimi… Nel mio diario, non poteva mancare il ricordo dei tuoi sorrisi e ora ci dici: ‘cavoli vostri che  rimanete in sto mondo di pazzi furiosi’. Stefano, speriamo davvero esista la comunione delle anime lassù, qui, e lo dicevi anche tu, è un vero e proprio manicomio, abbiamo perso un po’ tutti la bussola e amare ed abbracciarsi è quasi diventato un problema, Addio Stefano.

Stefano Pinardi