EL NANIN E ‘A FORTUNATA #drioelconduto

Erano giorni che ci stavo pensando ed ecco la serata giusta per scrivere un post lunghissimo con un collage di ricordi e considerazioni, partendo da un punto nel mondo situato nel Comune di Villadose (Rovigo) e più precisamente in via Verdi, luogo chiamato da tempo Drio el condùto. Nella foto sopra, mio padre 15enne, nato li, in quel luogo non sapeva ancora che da li a poco avrebbe dovuto emigrare, l’alluvione del ’51 quando era dodicenne e altre vicende familiari lo portarono qui in Lombardia, a Legnano, poi sono nato io per primo seguito da altri due fratelli. Ma la storia deve partire da loro, i bisnonni Nanin & Fortunata che dapprima costruirono la casa ‘drio el conduto’, poi allevarono i loro nove figli, prime 4 femmine, intermezzo con l’unico maschio e altre 4 femmine, nati tutti tra l’ultimo decennio dell’800 e il 1913 anno di nascita della Nori,  in  sto  paese, conta il soprannome o il vezzeggiativo. Fatto sta che non conosco il volto dei miei bisnonni, ma della nonna paterna mi sono goduto tanti anni e lei mi ha fatto conoscere molto della sua famiglia viadosana…

Eccole qua, 7 delle 8 sorelle, manca la Palmira morta prematuramente a 27 anni mentre era in convento in Trentino, dove riposa in pace da circa un secolo, queste erano dette ‘le fornarine’, facevano il pane in casa ed evidentemente nella zona era pure apprezzato. Mio padre dice che ciascuna di loro ha preso come marito un uomo di Villadose o zone limitrofe, ma la maggioranza della loro vita per alcune di loro è volata in altri luoghi. Per esempio la Rosa ha creato famiglia a Lumellogno un paese in provincia di Novara, e da sposata faceva Gobbo di cognome, mentre Amabile unitasi a un Brazzo è rimasta nelle terre natie coi figli trasferiti in provincia di Milano, la Mora invece ha partorito 14 figli con Olivo Romagnolo ,  7 rimasti vivi e 7 morti dopo pochi giorni, trasferitasi in provincia di Biella  riposa nel camposanto di Tollegno. Quindi il maschio Berti, Emilio, per tutti Milio è rimasto nella casa paterna drio èl conduto fino alla sua morte, ha avuto due figli, Bepi e a Alma  e loro hanno continuato la loro vita a Villadose, il primo già al cimitero da qualche anno, la seconda ancora viva e vegeta coi suoi figli nel comune in cui è nata…

Sopra Milio e a Nadaina e sotto il loro primogenito Bepi con la mujère Laura che ancora  vedete in giro per Viadose

Quindi passiamo alle ultime quattro femene: a Paolina, s’è maridà con Anchise Amaro, morta giovane a 47 anni, figlio e marito si sono trasferiti a san Paolo del Brasile dove poi sono anche deceduti, Baldo sposato con una ragazza del luogo ha lasciato da poco il mondo che continua col suo cognome villadosano con tre bei ragazzotti oramai tutti intorno alla 40ina, poi ghè rivà la Amelia sposata poi con Giuseppe Govoni detto Bagari ebbero due figlie, una ancora li con voi a Villadose ( Maria Assunta sposata Barin) e l’altra sposatasi nel 1959 con un Corazza (che poi è il cognome di mio nonno materno), ha vissuto 60 anni a Lugo in provincia di Ravenna, mancata quasi un anno fa… Veniamo quindi a mia nonna Pasqua detta  Coccolo , lei ha avuto solo mio padre, nato appunto drio el conduto, ed emigrato a Legnano nel 1957, il vecchietto 83enne, sogna di poter essere seppellito nel cimitero la a pochi passi di dove ha vissuto i primi 18 anni, Villadose ha ancora il suo fascino anche se la vecchia casa de Nanin e a Fortunata è stata sostituita con una villa al passo coi tempi… Apro parentesi: se la nonna era una fornara e mio nonno non l’ho mai conosciuto ma mi dicono si chiamasse Valente Biasin, il nonno Corazza Giovanni detto zopelàro e sua moglie Pasqua Pavan, sempre da Viadose arrivavano, quindi il mio legname con quel pezzetto di Polesine è fin troppo viscerale, chiusa parentesi. Arriviamo quindi alla piccoletta: a Nori in effetti si chiamava Severina, sposò un Zennaro e visse a Gregnàn (Grignano), li vicino, dei tre figli, il più grande emigrò a Torino, mentre il piccolo era li intorno tra Rovigo e Buso mentre a Lucinda è una brillante ottantaseienne forza della natura, risiede a Rovigo nei pressi del vecchio stadio… 

Grazie a mia nonna, sin da piccolo ho avuto l’occasione di fare vacanze bucoliche tra parenti di secondo grado ma per me sempre zii, zie, cugini e cugine, ultimamente invecchiando mi è venuta voglia di tornare a vedere con occhi diversi quei luoghi e le sensazioni sono sempre magiche, i parenti sono a volte serpenti ma a volte belle risorse, trovo bestiale il fatto di avere riallacciato rapporti con volti conosciuti mell’infanzia e spero questa voglia di vedersi rimanga viva fino all’ultimo dei nostri giorni…

Un omaggio alla zia Nori e alla bimba in mezzo, Lucinda, foto di 80 anni fa, l’unica al mondo al oggi è lei ! Avete notato come un Nanin e una Fortunata abbiano seminato vita e gioia da tutti i pori ?