IL TIME DELLO ZIO SEVERINO

 

Come trasformare un oggetto all’apparenza banale, in una fonte di ricordi, durati almeno mezzo secolo… Oggi la cugina Lorenza mi ha recapitato questo orologio che chissà da quanti anni capeggiava l’ingresso della casa al mare a Ravenna, casa che nel giugno scorso mi è stata gentilmente concessa per una vacanza che sapeva molto di amarcord. Lo zio Severino ci lasciò proprio un anno fa alla veneranda età di 91 anni e dopo 3 settimane anche la zia Chiara, la dolcissima zia Chiara lo seguì nella speranza della vita eterna.  Questa dipartita è stata l’occasione per riallacciare i contatti coi miei cugini loro figli, ed è stato un tuffo di emozioni, noi, un po’ Berti e un po’ Corazza abbiamo subito trovato un feeling da adulti perchè forse siamo stati dei bambini con tante vicissitudini familiari, che forse in un modo o nell’altro hanno tutti, ma noi, siamo cugini speciali con un legame doppio di parentela, tutta nata in quel paesino del rovigotto dal nome VILLADOSE… Morti lo zio e la zia quella casa del mare, simbolo per me della prima vera vacanza vissuta nel 1975, ho chiesto di avere questo orologio che ha una particolarità, non scatta i 60 secondi al minuto ma la lancetta fine fila come l’olio nei suoi infiniti giri per completare ogni giornata… E dentro quelle lancette c’è il film di una vita, di questo zio un po’ satrapo un po’ despota che sapeva anche essere dolce, e di una zia troppo buona, troppo zia troppo mamma per tutti, volevamo tutti godercela un pochino di più, ma delle volte esiste qualcosa di più forte del pensiero positivo ed è svanita quasi subito con suo marito, dopo oltre 60 anni di matrimonio… L’orologio che ho piazzato nel bagno bianco e nero, ci sta benissimo ed ogni volta che lo guarderò, fioriranno ricordi positivi di un film con tanti colpi di scena, dove la cattiveria non esiste, dove il perdono per certi eccessi prevale sempre… Grazie cuginoni per questo regalo, e che l’orologio, almeno lui, duri in eterno o almeno per qualche generazione ancora…