Sabato scorso, sgombrando un appartamento, ho trovato queste 500 lire, cartamoneta che ricordano quelli dai 55 in su… Le emozioni che suscita questo pezzo di carta passato attraverso mille mani, in ciascuno di noi ha un valore ‘storico’. Per me è il ricordo della mancia domenicale quando avevo 13 anni, con questo foglietto in un pomeriggio all’oratorio ti comperavi il ben di dio, facendo il conto che dolcetti, cicche, topogigi costavano 10/20 lire, un ghiacciolo 50 , una gazzosa 100… Noi bimbi tendenzialmente poveretti, andavamo a guardare nelle griglie/grate di fronte ai palazzi nella speranza che qualcuno avesse perduto 50-100 lire, quelle con la calamita si recuperavano o per i dolci o per le figurine, parliamo dei primi anni ’70… Per dirvi il valore affettivo di questa banconota, nel gennaio 1982 ero a lavorare all’UPIM di Bergamo, per diversi anni con mio padre giravo questi supermercati per rinnovare l’arredamento in veste di montatori… Prima di montare il nuovo, si smantellava a pezzi il vecchio e sotto quei vecchi banchi, di sorprese monetarie se ne trovavano, ma come a Bergamo mai, scoperchiata una base, ecco li in mezzo una fiammante banconota da 500 lire, la conservo ancora tra i ricordi più belli, proprio un paio di mesi prima della partenza per il militare… Ma se con 500 lire a metà anni 70 si comprava il ben di dio, perchè adesso se facciamo la conversione storica, quelle 500 lire varrebbero 2,27 euro che poi sarebbero 4000 lire abbondanti, ma con quei 2,27 ti comperi un pacchetto di cicche e nemmeno 2 caffè ? La chiavata dell’euro è pesantissima, ma loro, i potenti, sanno bollire le rane lentamente, e piano piano ci toglieranno tutto, anche la dignità di essere Esseri Umani…