IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
UNO SCHIAFFO A 110 ANNI DI STORIA
Lunedi 17 ho partecipato alla serata di gala per i 110 anni di storia del Legnano Calcio, avevo molta curiosità per capire che razza di storia ci avrebbero preparato, sono uscito dal Teatro Legnano con troppe perplessità e se dovessi dare un voto, direi che per lo spettacolo va bene un buon 8, mentre per i contenuti, 4 meno meno… Ho messo in copertina la foto dei 3 libri scritti 40-30 e 18 anni fa, gli autori Iginio Monti, Marco Tajè e Gianfranco Zottino sono ancora vivi e vegeti, e per la loro età, (per i primi due soprattutto), metà di questi 110 anni li hanno vissuti dal vivo (chiedere magari a loro qualche consulenza non sarebbe stato male no?). Parlare di storia senza partire da un immagine del campo scomparso di via Lodi, pare quasi il primo pugno nello stomaco, avere ospiti illustri come Fabio Capello o Christian Abbiati o Davide Fontolan è molto scenografico, ma svia dal discorso storico, del percorso che dal 1913 ci ha portato ai 110 anni di vicissitudini… Nel 1921 si cominciò a giocare al ‘Mari’ che per tanti lustri chiamammo PISACANE, e anche li, non una foto , una formazione, un presidente… Si è invocato a più riprese un Legnano calcio in Lega Pro , tra i professionisti, dimenticando completamente la punta dell’iceberg dei primi anni ’50 quando partecipammo alla serie A nazionale per due stagioni, ed è un peccato, come è stato un peccato non invitare gli ex giocatori presenti in platea, sul palco, in cuor loro speravano in una chiamata, gente di 60-70-80 anni che ha visto loro ex colleghi scelti per un premio e per loro nemmeno una citazione…. Caro Eros Pogliani, è vero che chi fa sbaglia, ma un elettricista non può fare l’apicoltore e un cardiochirurgo difficilmente potrà calcolare i cementi armati di un condominio… La storia è storia e va ripercorsa almeno a grandi linee dall’inizio alla fine, magari col supporto di qualche foto o filmato, la serata di lunedì aveva più l’idea di un amarcord dei telegatti, con dei presentatori che conoscevano la società meno del suo direttore sportivo che tanto ci ha messo per organizzare l’evento. L’assenza dell’attuale presidente in carica poi, è una macchia indelebile, si è presentato al pubblico il solo Nico Zanda, meritevole di aver voluto fortemente ricominciare nel 2011 dopo un fragoroso fallimento del 2010… Sentire Gigi Riva al telefono che chiede: ” Ma il Legnano c’è ancora?” racchiude in sè un momento di ilarità che la dice lunga sulle vicende più vicine a noi: l’assenza di Giovanni Munafò, il settore giovanile slegato dalla società con la prima squadra, i 200 spettatori di media alla domenica, fanno capire che le difficoltà sono ancora troppe per pensare ad un futuro roseo, e chi conosce la squadra, adulto, intuisce che certe boutade sono solo illusioni, pretesti per strappare un applauso… Vabbè, ho detto la mia, so di essere un signor nessuno, che per un paio d’anni si era illuso di costruire ‘la cantera’ dei piccoli lilla, ma a distanza di un paio di lustri siamo ancora punto e a capo come spesso scrive l’ex lilla Paolo Capra…
Bèh, a questo punto, provo ad inserire alcune immagini che ripercorrono i 22 lustri, le scelgo così a caso, estrapolando da una cartella del centenario del 2013, buona visione…
La ripartenza del 2011
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