MOMENTI CHE VALGONO ORO

Questa è stata la mia prima auto: la MIZ3 1967 non la si può scordare, l’alfetta che sembrava bellissima all’epoca, ora riguardandola mi rimane davvero anacronistica. Mi convinse mio padre a scegliere questa auto anzichè il maggiolone Volkswagen  che a me piaceva molto… Di questa macchina ho ancora nel naso il suo odore, il profumo del velluto nero dei sedili, durò dal 1981 al 1985 quando poi passai alla giulietta 1.6 color luci di bosco.  Questa auto usata l’acquistammo nel maggio 1981,  dai flli Cozzi a Legnano per 4 milioni e duecentomila lire… L’auto per un diciottenne sbarbato ma già al lavoro da qualche anno, ha avuto il suo bel significato… Il primo bacio vero si consumò li dentro, quanti sogni e quanti viaggi fatti con questa confortevole auto con amici e parenti… Ma passiamo a qualcosa di più forte, più resistente nel tempo, oramai per me le 60 primavere si stanno completando e cosa è stato più importante nella mia vita ?

Eccole qua le gioie che 35 anni fa mi diedero l’opportunità di avere una vita ai bordi della felicità: Rosa, Nicola e Andrea, tra mille mugugni di parenti e amici mi sarei ritrovato marito e padre in un colpo solo e da guerriero quale non sono resistetti alle cariche nemiche che non mi volevano felice con loro… Una ragazza stupenda e due bambini bellissimi, mi sentivo troppo sicuro di stare bene con loro…

E’ stato veramente bello diventare grandi con loro, vederli diventare uomini, ma il destino ha voluto anche un colpo di scena, un bellissimo colpo di scena, bisognava riequilibrare un po’ il rapporto maschi femmine, et voilà… La chiamammo Ilaria Michela, con grande scelta democratica tra noi.

Quanto è stato bello anche vedere nascere questa creatura… Chi non l’ha provato non può capire la bellezza dei cuccioli, cuccioli che domani sopravviveranno a noi, cuccioli che impegnano la vita e sei sempre nel dubbio di dare loro una giusta mano, poi gli eventi aiutano o forse si mettono di traverso, fatto sta che in un baleno ti ritrovi quasi vecchio con tre figli rispettivamente di 30, 40 e 43 anni, ma per fortuna, si passa alla fase più stupenda dell’autunno della vita: la Nonnitudine, una bella malattia non cancerogena ma foriera di nuova linfa gioiosa e Tommy prima e Viola dopo, al momento sono il top della vita attuale, quella piena di sorrisi e affetto, quella delle scoperte, quella dei sogni, nella speranza non diventino incubi…

Da ultimo, anzichè avere un santo in paradiso, io ho anche il mio salvatore in terra, il Tommy grande, senza di lui, senza la sua prontezza, i miei tatini sarebbero senza un nonno, e a me sta cosa fa sempre emozionare troppo…

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