IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
NON E’ STATO UN SABATO QUALUNQUE
Un sabato da incorniciare al 100%, pieno di belle emozioni, di amici, di storia, di ricordi, di abbracci virtuali, di bella gente insomma… Ore 10, mi reco al Museo dei fratelli Cozzi, un paio di mesi fa fui ospite di Elisabetta, nella serata degli sponsor per il Centenario, ed il suo modo di fare ospitalità mi rapì assai: una eleganza dialettica fuori dal comune, e un museo che veramente ti lascia ‘segnato’ dopo averlo visitato; dopo la presentazione del luogo (un centinaio di invitati) ci sarebbe stata la presentazione di 3 libri alla quale non ho potuto presenziare, perchè alle 11, di corsa, dovevo raggiungere piazza Vittorio Veneto per l’inaugurazione del monumento dedicato alle vittime di una strage umana avvenuta nel 1963, il mio anno di nascita, ero vivo da poco più di 3 mesi… So che molti legnanesi non conoscono bene come sono andate le cose, chi è andato a fondo nelle ricerche come Giuseppe Calini, si è sentito in dovere di coinvolgere la Città in un gesto di solidarietà per i pochi sopravvissuti/superstiti che ancora girano per l’Italia a raccontare la loro triste storia. Un monumento non è un pezzo di pietra o di metallo, è l’evocazione di 1000 ricordi, di vite vissute, di tragedie da non ripetere e come al solito ci scappano sempre morti, una strage di innocenti che qua e la nel mondo, tutti i giorni detta i suoi necrologi. Ho ricevuto un regalo inaspettato, una lettera inviata a Giuseppe di un superstite che aveva la mamma che ha lavorato alla De Angeli Frua, è stato molto emozionante, semplice ed emozionante