IL DIARIO DI UN LEGNANESE CHE VIVE INTENSAMENTE LA CITTA' IN CUI E' NATO
LE MIE UPIM (vicende e ricordi tra il ’79 e l’85)
Negli ultimi giorni sono entrato a far parte di un paio di gruppi fb in cui si tenta di portare a galla una memoria di molti lustri or sono ed essendo pure appassionato di storia locale, non ho resistito di “ravanare” per cercare di trovare nomi e volti di persone che ho conosciuto 40 anni fa ed oltre, capire se ci sono ancora, capire se nella mia memoria quei ricordi abbandonati nella polvere possano rivivere per qualche istante. Per me la fase che parte dall’estate 1979 quando avevo 16 anni a tutto il 1985 è stata la fase più dura di un adolescente che segue il padre e sta lontano dagli amici per lunghi periodi, se vogliamo guardare invece il lato positivo, ho avuto la possibilità di girare tante belle città italiane pagato con vitto e alloggio. Il post sarà molto lungo perciò non divagherò troppo, voglio solo dire che sono partito con le UPIM ad insegna arancione per trasformarle in color grigio canna di fucile, e chi ha lavorato li in quel periodo, ricorda bene. Io ero in giro a cambiare l’arredamento dei magazzini, (i banchi, gli stender) inizialmente con mio padre assieme ad altri operai della Falegnameria Ceresio di Comerio e la Slam di Induno Olona, due aziende che avevano anche azionariato in Rinascente perciò si accaparravano il lavoro delle ristrutturazioni. Ho vissuto il periodo sopracitato in cui oltre che rimodernare l’esistente si aprivano punti vendita dappertutto, a metà anni 80 circa 200 in tutta Italia, nel ’79 quando cominciai erano poco più di 150… L’esordio nell’estate ’79 a BOLOGNA Bassi, un magazzino centralissimo, i ricordi sono zero per i nomi delle persone, credo di aver passato li un mesetto, si mangiava in un vicinissimo self service e si dormiva all’hotel Astor, il sabato si tornava a casa per ripartire il lunedì mattina… Poi due mesi a ROMA Tritone e un paio di settimane a Roma Nazionale, due magazzini centralissimi, con un arredamento vecchissimo, vetusto, incredibilmente ridotto, avevano proprio bisogno di un restauro. Piano piano cominciai a prendere confidenza con le attrezzature e ci prendevamo molte confidenze con il personale, in quel periodo eravamo come dei parenti che davano si disagio, ma col risultato finale di avere a lavoro terminato un Magazzino bello, eravamo contenti quando si andava poi via salutando tutti, magari anche con un po’ di magone, in un punto vendita ristrutturato completamente ci si stava mediamente due mesi e si lavorava a magazzino aperto, facendo un pezzetto alla volta. Passata tutta l’estate in Capitale, in autunno ci toccò la trasferta a MESTRE via Verdi, un magazzino bellissimo, un ex teatro con tanto di balconata, con il vecchio arredamento forse montato nel primo dopoguerra, qui qualche nome lo ricordo, tutte persone oramai trapassate, mi volevano un po’ tutti bene, vedere un ragazzino inberbe fa sempre tenerezza, e le commesse erano quasi tutte mamme per me che ancora non avevo l’idea di quella cosa la… A Mestre tirammo quasi dicembre, una pausa per le feste e arrivò l’anno nuovo per una trasferta relativanmente lontana: PAVIA.. Era gennaio, provammo ad andare avanti e indietro da Legnano, 70 km il percorso, ma la nebbia si tagliava col coltello, e dopo la prima settimana decidemmo per l’albergo, situato a pochi metri dove 9 anni più tardi crollò la torre civica… Esperienza bellissima, personale fantastico, sono ancora in contatto con un magazziniere che ha qualche anno più di me, si chiama Diego Pezzonati e mi ragguaglia di coloro che piano piano inevitabilmente lasciano questo mondo ( ma anche su chi ancora respira volentieri qui)… Di questo magazzino ho limpidi ricordi di volti e nomi, e quando torno in corso Cavour a Pavia per una passeggiata con la moglie, è triste non vedere più la UPIM in quel luogo… Era l’epoca in cui si ricordava un magazzino anche per le canzoni che tutto il giorno ronzavano per 8 o più ore: a Bologna posso ricordare Ricominciamo di Pappalardo o Comprami di Viola Valentino, a Roma era Gloria di Tozzi e Tu sei l’unica donna per me di Sorrenti, a Mestre cominciai io a stressare la commessa del reparto dischi con Cogli la prima mela che andava in alternativa a Buona Domenica di Venditti e Julio Iglesias, per Pavia invece la faceva da padrone Video killed the radio star dei Buggles… Finita Pavia all’orizzonte si stagliò una meta lontanissima: CATANIA via Etnea, fu il mio primo aereo, e arrivati a Fontanarossa “tirai su” l’anima, le trasferte mi facevano paura all’inizio, devo confessarlo, si lavorava e basta, era indispensabile creare socialità col personale, alla sera distrutti da 8-10 ore di lavoro, si magiava e si andava a nanna e alle 7, via che si ripartiva… Però il 1980 ancor prima della maggior età che sarebbe arrivata nell’81 mi regalò il distacco da mio padre, dopo un mesetto di Catania mi trasferirono con altri operai a GELA dove si doveva aprire un nuovo punto vendita più grande e funzionale di quello esistente sul corso principale… Arrivò la primavera inoltrata anche li, a Catania mio fratello raggiunse mio padre ed io ero libero di tornare a Legnano e cominciare a girare l’Italia in autonomia con ristrutturazioni più piccole e di durata più breve, quel 1980 mi portò a TORINO Telesio, a MILANO Amati, a LECCO.. Poi cominciò il 1981, 5 mesi in Rinascente Duomo prima della bella esperienza a FERRARA dove il ricordo va alla tragedia del piccolo Alfredino che cadde nel pozzo, i miei 18 anni furono completati ad AREZZO, esperienza di una quindicina di giorni, poi di seguito EMPOLI e PRATO furono due mete della durata di qualche settimana… L’autunno 1981 finì con la bella esperienza di LECCE a due passi da piazza sant’Oronzo… L’82 si aprì con il magazzino di BERGAMO, giusto il tempo di terminarlo e arrivò la chiamata alle armi per la fine di aprile, durante tale periodo che trascorsi tra le caserme di Orvieto e Roma, i miei hanno ristrutturato un magazzino a Firenze, la nuova Upim di Benevento, Napoli Fuorigrotta e non ricordo se in quel periodo anche un paio di mesi in Sardegna… Poi arrivò il congedo da Roma il 5 aprile 83, quindici giorni a casa e sapete cosa ci aspettava ? Tornare a ROMA in via Appia e finito quello, incominciammo in via Marconi e finito quello mettemmo mano per un paio di settimane ad un piccolissimo punto vendita vicino a Porta Pia, insomma mi cuccai altri 3 mesi in Capitale prima di tornare a MESTRE via Poerio, distante 300 metri da quello che avevamo ristrutturato 4 anni prima, scelte aziendali decisero che era ora di cambiare, infatti il nuovo magazzino era almeno il doppio come superficie e bisognava tener testa a Coin che a Mestre era come la Rinascente a Milano, si arrivò fino a fine anno per l’inaugurazione… E anche il 1983 se ne andò, l’84 iniziò con il nuovo punto vendita di SAN GIULIANO MILANESE tre mesi di lavoro senza conoscere il personale se non nella fase finale, quando arrivavano gli allestitori per cercare le soluzioni migliori x esporre la merce, quindi toccò a MONZA, bel magazzino, credo chiuse poi negli anni 90. Nell’84 ci toccò anche la vicina BUSTO ARSIZIO, non male stare nei pressi, ma presto sarebbero arrivate per l’ultimo anno in cui lavorammo per la falegnameria Ceresio, mete come VERONA, CREMONA, MANTOVA, tre ristrutturazioni importanti con ricordi bellissimi, ad oggi ho ancora un contatto con l’anziana ex vice gerente Adua Buttarelli. In questi anni in un paio di occasioni sono state organizzate cene con gli allestitori qui a casa nostra, l’idea della famiglia allargata c’è sempre stata e cosa volete che vi dica ? E’ passato tutto , ci siamo divertiti, ci siamo conosciuti, abbiamo portato a casa una dignitosa pagnotta, e abbiamo visto la nostra UPIM e Rinascente scomparire o trasformarsi in altro che più non riconosciamo perchè i tempi sono cambiati…Godiamoci questi ricordi… Nel racconto ho dimenticato anche TREVIGLIO, sistemato credo nell’84 dopo un incendio…
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